Moviola Spagna-Italia: tanta confusione sui cartellini per l'arbitro Vincic

Direzione di gara non autoritaria: non bene a livello disciplinare. Tanti errori nella gestione delle ammonizioni
Dario Cervellati
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Alla fine non incide perché di situazioni in area non ce ne sono, ma Vincic più che essere in comando della partita, sembra spesso inseguirla. Non bene a livello disciplinare. Nel primo tempo mancano due cartellini gialli. Uno lo avrebbe meritato Pedri, probabilmente già per l’intervento imprudente su Pellegrini al 7’, ma pure successivamente quando al 28’ ha commesso un altro fallo su di Dimarco fermando una ripartenza. L’altra ammonizione avrebbe dovuto riceverla Di Lorenzo che al 36’ ha sgambettato Nico Williams.

Le scelte dubbie dell'arbitro di Spagna-Italia

Nei primi 45 minuti più 2 di recupero Vincic non ha sanzionato nessuno dei 18 falli (9 per parte) commessi. Le uniche due ammonizioni della prima frazione di gioco l’arbitro sloveno, reduce dalla direzione dell’ultima finale di Champions League, le ha usate per punire la protesta di Rodri al 47’ e prima al 15’ l’accenno di protesta di Donnarumma, dimostrando troppa rigidità, perché è vero che il portiere dell’Italia è uscito di molto dalla sua area, ma era pur sempre il capitano e non è sembrato eccedere nelle lamentele. Giuste le ammonizioni nel secondo tempo a Cristante (intervento in ritardo sul piede di Rodri), a Le Normand per il fallo su Zaccagni e a Carvajal.

VAR: Kajtazovic 6 Solo silent check.


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