Italia, la formazione di Spalletti contro l’Albania: c’è una sorpresa

Calafiori provato ancora titolare accanto a Bastoni e Di Lorenzo: la variante “Stones”
Fabrizio Patania

Nel bunker dello stadio di Hemberg, avvolto dai teloni e da un’estrema riservatezza, Spalletti ha coperto le prove. Due notizie sicure dentro un mare di rebus. Barella è tornato ad allenarsi nel gruppo e sembra avviato verso il pieno recupero, è quasi pronto, forse può scavalcare Cristante. Le possibilità sono in aumento. Calafiori, per il secondo giorno di fila, è stato provato in difesa per completare il pacchetto con Bastoni e Di Lorenzo. Il centrale del Bologna, nell’allenamento aperto al pubblico, era stato “testato” a centrocampo. Il ct ci pensa da fine marzo, quando aveva chiesto a Nunziata di provarlo sulla linea mediana con l’Under 21. Cerca un difensore abituato a salire e fare gioco, come succede con l’inglese Stones, spesso avanzato da Guardiola nel Manchester City. Il modello a cui sta lavorando è quasi lo stesso: tre difensori, due mediani, modulo flessibile. Quando avanza uno dei centrali, la mezzala sinistra viene spinta più avanti nei “mezzi spazi”. Il giochino riuscirebbe meglio se Calafiori si sganciasse per affiancare Jorginho e “liberando” Barella per l’inserimento, più adatto alle mansioni rispetto a Cristante. Non a caso il ct, parlando dei numeri 10, aveva accostato l’interista a Pellegrini. Uno non esclude l’altro, ma la formazione anti-Albania è un dedalo inestricabile. 

Le rotazioni di Spalletti

Spalletti da fine maggio ha provato tutto, anche la fase difensiva a quattro, perché l’Albania gioca con una sola punta centrale e non si può concedere la superiorità in mezzo, ma dopo il test di Bologna (4-2-3-1) ha virato con decisione verso il 3-4-2-1. Sulla cronaca non si sgarra, è una sentenza. La difesa “tre e mezzo” è un’ipotesi plausibile in attesa di conferma. L’adattabilità di Calafiori alla doppia funzione (difensore centrale e centrocampista aggiunto) permetterebbe a Spalletti forse di trovare la quadratura. Restano dei punti da chiarire: chi prenderà il posto di Acerbi? Negli ultimi due giorni è emersa la candidatura di Bastoni da centrale (non centro-sinistra). Calafiori sembra in sorpasso su Buongiorno e Mancini. Di Lorenzo (o Darmian) chiuderebbe la cerniera. Per passare a quattro, manca un altro difensore.


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Spalletti, le scelte sulla destra

Da centrocampo in su, un solo dubbio. Fagioli, uscito dall’amichevole di Empoli con un problema al ginocchio, non si è ancora ristabilito. Frattesi sta bene e giocherà. Jorginho idem. Barella può superare Cristante. Scamacca non si discute. Dimarco c’è. Chiesa potrebbe correre a destra, a meno che Spalletti non opti per un esterno più conservativo (Cambiaso o Bellanova). Lo juventino con Pellegrini oppure al posto del capitano romanista? Torniamo al teorema originale. Spalletti proverà a portare quattro uomini a ridosso di Scamacca. Da destra a sinistra sarebbero Chiesa (o Cambiaso), Frattesi, Pellegrini (o Chiesa) e Dimarco. Non importa il modulo, potrebbe essere persino 4-3-3...


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Nel bunker dello stadio di Hemberg, avvolto dai teloni e da un’estrema riservatezza, Spalletti ha coperto le prove. Due notizie sicure dentro un mare di rebus. Barella è tornato ad allenarsi nel gruppo e sembra avviato verso il pieno recupero, è quasi pronto, forse può scavalcare Cristante. Le possibilità sono in aumento. Calafiori, per il secondo giorno di fila, è stato provato in difesa per completare il pacchetto con Bastoni e Di Lorenzo. Il centrale del Bologna, nell’allenamento aperto al pubblico, era stato “testato” a centrocampo. Il ct ci pensa da fine marzo, quando aveva chiesto a Nunziata di provarlo sulla linea mediana con l’Under 21. Cerca un difensore abituato a salire e fare gioco, come succede con l’inglese Stones, spesso avanzato da Guardiola nel Manchester City. Il modello a cui sta lavorando è quasi lo stesso: tre difensori, due mediani, modulo flessibile. Quando avanza uno dei centrali, la mezzala sinistra viene spinta più avanti nei “mezzi spazi”. Il giochino riuscirebbe meglio se Calafiori si sganciasse per affiancare Jorginho e “liberando” Barella per l’inserimento, più adatto alle mansioni rispetto a Cristante. Non a caso il ct, parlando dei numeri 10, aveva accostato l’interista a Pellegrini. Uno non esclude l’altro, ma la formazione anti-Albania è un dedalo inestricabile. 

Le rotazioni di Spalletti

Spalletti da fine maggio ha provato tutto, anche la fase difensiva a quattro, perché l’Albania gioca con una sola punta centrale e non si può concedere la superiorità in mezzo, ma dopo il test di Bologna (4-2-3-1) ha virato con decisione verso il 3-4-2-1. Sulla cronaca non si sgarra, è una sentenza. La difesa “tre e mezzo” è un’ipotesi plausibile in attesa di conferma. L’adattabilità di Calafiori alla doppia funzione (difensore centrale e centrocampista aggiunto) permetterebbe a Spalletti forse di trovare la quadratura. Restano dei punti da chiarire: chi prenderà il posto di Acerbi? Negli ultimi due giorni è emersa la candidatura di Bastoni da centrale (non centro-sinistra). Calafiori sembra in sorpasso su Buongiorno e Mancini. Di Lorenzo (o Darmian) chiuderebbe la cerniera. Per passare a quattro, manca un altro difensore.


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