Napoli, per Conte Di Lorenzo è incedibile: rifiutata la Juve. Ma la frattura è netta

L’allenatore e il ds Manna incontrano l'agente del capitano che resta al centro del progetto del club: i dettagli
Fabio Mandarini
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Il Napoli e Di Lorenzo sono tornati a parlarsi. Seppur indirettamente a guardarsi negli occhi, a ragionare, a spiegarsi: non accadeva da un po’, dalla settimana del sipario sul campionato, quando il capitano chiese ufficialmente la cessione al club, spiegando di ritenere chiuso il proprio ciclo. Un colpo al cuore del mondo azzurro. All’epoca, però, non c’era ancora Antonio Conte, ma poi l’allenatore è diventato lui. E la linea s’è trasformata in una filastrocca da mandare giù a memoria: Di Lorenzo è incedibile. Non si muove. È punto fermo, una colonna, una base della rifondazione. Giovanni Di Lorenzo, nelle idee del tecnico, è il capitano della sua squadra, un elemento imprescindibile. Uno dei primissimi di cui ha preteso l’incedibilità alle soglie della firma insieme con Kvara - tanto per fare un nome da copertina -, oltre ad altri valorosi ex campioni d’Italia. Sì: tutte cose che il tecnico ha ribadito anche ieri, nel corso dell’incontro andato in scena al Grand Hotel Parker’s di corso Vittorio Emanuele con il suo agente Mario Giuffredi e il ds Manna. L’uomo del club che ha ribadito la linea: la volontà e le idee di Conte sono esattamente quelle del Napoli. Della società: del presidente e le sue.  

Napoli, per Di Lorenzo discorso rinviato a fine mese

A proposito: De Laurentiis non partecipa alla riunione, lascia che a gestire la storia siano il direttore sportivo e l’allenatore, continua a essere una presenza discreta seppur costante. Interverrà quando dovrà, quando sarà, ma il lavoro diplomatico è appena cominciato e la strada è ancora lunga. Di certo, il muro del silenzio è stato scalfito, una prima finestrella costruita attraverso due ore di colloquio estremamente cordiale e cadenzato da toni molto sereni quanto fermi: Giuffredi ha spiegato le ragioni del suo alfiere; Conte ha ascoltato e compreso; Manna ha lavorato di fioretto. L’agente del capitano ha ribadito con decisione la posizione del giocatore e il signor Antonio ha fatto altrettanto, confermando di essere altrettanto irremovibile. Non vuol sentire ragioni: Di Lorenzo non sarà ceduto, è fondamentale per il suo progetto, per il suo calcio, per il suo Napoli. Il capitolo sarà riaperto dopo la fase a gironi dell’Europeo: il giocatore è in ritiro in Germania con l’Italia ed è giustamente concentrato sulla Nazionale. Qua la mano. 

Non si tratta  

Il tecnico è andato via intorno alle 17.30; Giuffredi alle 19.30; mentre Manna è rimasto in hotel. Il lavoro del ds, a proposito di diplomazia, sarà centrale: servono pazienza e cura per ricucire questo strappo profondo, ma le infinite e collettive manifestazioni di stima e fiducia faranno di certo riflettere Di Lorenzo. A sua volta legato da un contratto fino al 2028, con opzione al 2029, ma anche finito seriamente nel mirino della Juventus: un’ingombrante ombra in bianco e nero e un principio di ipotetico accordo personale che però continua a frantumarsi sul muro di cemento armato costruito dal Napoli. La storia, in questa fase, è questa: non è una questione di trattativa con la Juve, di prezzo, di offerta da migliorare o di eventuali contropartite tecniche a coté, perché De Laurentiis e Manna non trattano. E Conte, beh, non vuole neanche sentirne parlare.  


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