Kvaratskhelia, muro De Laurentiis: "Resta al Napoli, non decide l'agente"

Non c’è accordo sul rinnovo ma il club replica al procuratore dell'attaccante, ora impegnato a Euro 2024 con la Georgia, ribadendone l'incedibilità
Fabio Mandarini

Dopo il caso Di Lorenzo, il caso Kvaratskhelia: scricchiolano i pilastri del Napoli ideale di Antonio Conte. Ma in ogni società che si rispetti, comprese quelle sportive, esistono regole basilari. Principi che il club azzurro ha ribadito con forza dopo le interviste rilasciate domenica dall’entourage di Kvara all’emittente georgiana, Imedi, con un tweet di cinque righe, una parola e un punto: «In riferimento alle dichiarazioni dell’agente di Kvaratskhelia, Mamuka Jugeli, e del padre Badri, il Calcio Napoli ribadisce che il giocatore ha un contratto di altri tre anni con la società. Kvaratskhelia non è sul mercato». Incedibile, non si muoverà: per volere di De Laurentiis e di Conte. «Non sono gli agenti o i padri che decidono del futuro di un calciatore sotto contratto con il Napoli ma la società Calcio Napoli!!! Fine della storia».

Kvaratskhelia e il Napoli, le parole dell'agente e del papà

Una storia raccontata da Jugeli e da papà che vale la pena rileggere con attenzione. Momenti salienti del manager: «Non voglio che la gente pensi che Kvara voglia restare a Napoli. Noi vogliamo andarcene, ma stiamo aspettando la fine dell’Europeo per non disturbare Khvicha. La priorità è il trasferimento in una squadra che giochi la Champions, non può perdere un anno, siamo preoccupati». Il clou è la frase successiva: «Non ho parlato con Khvicha di questo argomento, ora la cosa più importante per lui è la Nazionale». Per chiudere, la preoccupazione paterna: «Non voglio che resti a Napoli, l’anno scorso sono cambiati tre allenatori, è difficile giocare in questa situazione». Bilancio finale: noi - papà e agente - vogliamo che vada via; e Kvara non sarebbe ancora stato coinvolto nella discussione in attesa della fine dell’Europeo. Ma come: lui, il diretto interessato, la stella della Georgia, un marito e futuro padre (a breve), un calciatore di 23 anni che sta provando ad affermarsi definitivamente nel grande calcio dopo un’annata stratosferica e un’altra così così? Sarà.

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Muro De Laurentiis davanti alle offerte del Psg

La certezza è che a novembre Jugeli riempiva di miele De Laurentiis: «È un uomo di parola, una bravissima persona, ha fatto tante cose buone per noi. È chiaro che Kvara merita di più, ma lo riceverà in un futuro prossimo. La famiglia e Khvicha sono soddisfatti». Evidentemente la distanza con il Napoli permane, la fretta aumenta e l’offerta faraonica del Paris Saint-Germain fa gola (chi dice 8 e chi 9 milioni a stagione con i bonus per 4 anni). Il Psg, però, è stato respinto senza appello da Adl: ha proposto 80, 100 e 110 e lui ha sistematicamente rifiutato. Incedibile, non si muove, non parte. Cosa ribadita anche domenica sera, senza perdere tempo.


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Il contratto di Kvaratskhelia e la proposta di rinnovo del Napoli

Il Napoli, al di là di ogni forzatura di sorta, conduce il gioco con la serenità di avere in tasca un contratto che lega Kvara al club fino al 2027. De Laurentiis sa perfettamente di dover adeguare l’ingaggio del giocatore - attualmente di 1,5 milioni a stagione con i bonus - e anzi l’idea è anche di portarlo in cima (cessione di Osi permettendo): pare che la proposta sia di un prolungamento fino al 2029 a 4,5 milioni annui con i bonus, senza clausola rescissoria; la richiesta sarebbe tra i 6 e i 7 più bonus.

Anche Maradona fu tentato da una francese, poi bissò lo scudetto

Il ds Manna potrebbe volare in Germania nei prossimi giorni per incontrare Jugeli dopo i due vertici di Milano nei pressi dell’arrivo di Conte. A proposito, l’arrivo del tecnico aveva rinnovato l’entusiasmo di Khvicha. Sì: aveva dato la disponibilità a restare e a trattare il rinnovo anche senza Champions. Un obiettivo che Kvara ha fallito con tutta la squadra nella stagione del decimo posto. E ancora: «Voglio fare felici i tifosi del Napoli e della Georgia», disse prima dell’Europeo all’Uefa. E a The Players’ Tribune ha aggiunto: «Passare al Napoli è stato tutto merito di mio padre Badri. Il suo idolo era Maradona. Il mio agente mi disse che non si poteva dire di no al Napoli, al club di Maradona!». Anche Diego, nell’estate 1989, fu tentato da una francese e fece personalmente a braccio di ferro con Ferlaino: lo voleva l’OM di Tapie. Alla fine vinse l’ingegnere e il Napoli bissò il primo scudetto. Nessun parallelismo per carità, Maradona era il re del calcio, soltanto una vecchia storia che oggi suona quasi romantica.


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Dopo il caso Di Lorenzo, il caso Kvaratskhelia: scricchiolano i pilastri del Napoli ideale di Antonio Conte. Ma in ogni società che si rispetti, comprese quelle sportive, esistono regole basilari. Principi che il club azzurro ha ribadito con forza dopo le interviste rilasciate domenica dall’entourage di Kvara all’emittente georgiana, Imedi, con un tweet di cinque righe, una parola e un punto: «In riferimento alle dichiarazioni dell’agente di Kvaratskhelia, Mamuka Jugeli, e del padre Badri, il Calcio Napoli ribadisce che il giocatore ha un contratto di altri tre anni con la società. Kvaratskhelia non è sul mercato». Incedibile, non si muoverà: per volere di De Laurentiis e di Conte. «Non sono gli agenti o i padri che decidono del futuro di un calciatore sotto contratto con il Napoli ma la società Calcio Napoli!!! Fine della storia».

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Una storia raccontata da Jugeli e da papà che vale la pena rileggere con attenzione. Momenti salienti del manager: «Non voglio che la gente pensi che Kvara voglia restare a Napoli. Noi vogliamo andarcene, ma stiamo aspettando la fine dell’Europeo per non disturbare Khvicha. La priorità è il trasferimento in una squadra che giochi la Champions, non può perdere un anno, siamo preoccupati». Il clou è la frase successiva: «Non ho parlato con Khvicha di questo argomento, ora la cosa più importante per lui è la Nazionale». Per chiudere, la preoccupazione paterna: «Non voglio che resti a Napoli, l’anno scorso sono cambiati tre allenatori, è difficile giocare in questa situazione». Bilancio finale: noi - papà e agente - vogliamo che vada via; e Kvara non sarebbe ancora stato coinvolto nella discussione in attesa della fine dell’Europeo. Ma come: lui, il diretto interessato, la stella della Georgia, un marito e futuro padre (a breve), un calciatore di 23 anni che sta provando ad affermarsi definitivamente nel grande calcio dopo un’annata stratosferica e un’altra così così? Sarà.

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La certezza è che a novembre Jugeli riempiva di miele De Laurentiis: «È un uomo di parola, una bravissima persona, ha fatto tante cose buone per noi. È chiaro che Kvara merita di più, ma lo riceverà in un futuro prossimo. La famiglia e Khvicha sono soddisfatti». Evidentemente la distanza con il Napoli permane, la fretta aumenta e l’offerta faraonica del Paris Saint-Germain fa gola (chi dice 8 e chi 9 milioni a stagione con i bonus per 4 anni). Il Psg, però, è stato respinto senza appello da Adl: ha proposto 80, 100 e 110 e lui ha sistematicamente rifiutato. Incedibile, non si muove, non parte. Cosa ribadita anche domenica sera, senza perdere tempo.


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