Lukaku scatta solo per evitare i giornalisti

Il centravanti, contestato dai tifosi belgi, ancora non si sblocca. E mette i like a Conte
Roberto Maida

Se non esistesse il Var, Romelu Lukaku sarebbe capocannoniere dell’Europeo insieme al georgiano Mikautadze. Ma siccome la tecnologia è stata introdotta proprio per ripristinare un concetto di giustizia nel calcio, anche a fronte di irregolarità impercettibili, i tre gol nelle prime due partite sono stati annullati. E così il popolo belga a Lukaku ha riservato fischi molto rumorosi nel momento della sostituzione con Openda contro l’Ucraina (a pochi secondi dal 90’) prima di riversarne una valanga sull’intera squadra, imputata di aver giocato un girone mediocre e soprattutto di aver gestito il pareggio che valeva la qualificazione da seconda e quindi l’incrocio con la Francia. La protesta è stata così evidente da convincere De Bruyne a non prestarsi al tradizionale saluto: il campione del Manchester City aveva chiamato i compagni per condurli verso la curva occupata dai connazionali ma una volta annusata l’aria ha cambiato idea e ordinato il dietrofront. «Adesso però chiediamo loro di sostenerci contro la Francia - ha detto - il Belgio ha bisogno dei tifosi per andare avanti. Non so perché siano così arrabbiati ma dobbiamo accettarlo e cercare di portarli dalla nostra parte».

La pressione

Se Lukaku riuscisse a battere il demonio che lo tormenta proprio quando veste la maglia dei diavoli rossi, e che già ne ha rovinato la partecipazione al Mondiale in Qatar, sarebbe più facile per il ct Tedesco offrire uno spettacolo soddisfacente. In fondo anche contro l’Ucraina due palloni utili al centravanti sono stati recapitati. Ma si sa come succede con la posta, elettronica e non: a volte cestiniamo anche le buste che ci servirebbero, maledicendo il gesto involontario che ha cancellato informazioni preziose. Lukaku di sicuro non sembra di buon umore: mercoledì a Stoccarda ha deciso di saltare la zona mista, quell’area destinata all’incontro tra calciatori e giornalisti dopo le partite, passando sotto una transenna elastica e avviandosi a passo svelto verso il pullman con un cappellino nero e un trolley come compagni di strada. E’ stato il suo dribbling più riuscito all’Europeo.


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Lukaku e il like a Conte

Probabilmente la sua scarsa serenità dipende dall’incertezza sul futuro, che anche per un atleta ricco e famoso è motivo di preoccupazione. Dopo 21 gol in una stagione opaca con la Roma, Lukaku torna di proprietà del Chelsea che non lo vuole. Lui vorrebbe andare al Napoli, dove lo aspetta Conte in caso di partenza di Osimhen. Intanto gli ha messo un like su Instagram, giusto per mandare un segnale, poi si vede.


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Se non esistesse il Var, Romelu Lukaku sarebbe capocannoniere dell’Europeo insieme al georgiano Mikautadze. Ma siccome la tecnologia è stata introdotta proprio per ripristinare un concetto di giustizia nel calcio, anche a fronte di irregolarità impercettibili, i tre gol nelle prime due partite sono stati annullati. E così il popolo belga a Lukaku ha riservato fischi molto rumorosi nel momento della sostituzione con Openda contro l’Ucraina (a pochi secondi dal 90’) prima di riversarne una valanga sull’intera squadra, imputata di aver giocato un girone mediocre e soprattutto di aver gestito il pareggio che valeva la qualificazione da seconda e quindi l’incrocio con la Francia. La protesta è stata così evidente da convincere De Bruyne a non prestarsi al tradizionale saluto: il campione del Manchester City aveva chiamato i compagni per condurli verso la curva occupata dai connazionali ma una volta annusata l’aria ha cambiato idea e ordinato il dietrofront. «Adesso però chiediamo loro di sostenerci contro la Francia - ha detto - il Belgio ha bisogno dei tifosi per andare avanti. Non so perché siano così arrabbiati ma dobbiamo accettarlo e cercare di portarli dalla nostra parte».

La pressione

Se Lukaku riuscisse a battere il demonio che lo tormenta proprio quando veste la maglia dei diavoli rossi, e che già ne ha rovinato la partecipazione al Mondiale in Qatar, sarebbe più facile per il ct Tedesco offrire uno spettacolo soddisfacente. In fondo anche contro l’Ucraina due palloni utili al centravanti sono stati recapitati. Ma si sa come succede con la posta, elettronica e non: a volte cestiniamo anche le buste che ci servirebbero, maledicendo il gesto involontario che ha cancellato informazioni preziose. Lukaku di sicuro non sembra di buon umore: mercoledì a Stoccarda ha deciso di saltare la zona mista, quell’area destinata all’incontro tra calciatori e giornalisti dopo le partite, passando sotto una transenna elastica e avviandosi a passo svelto verso il pullman con un cappellino nero e un trolley come compagni di strada. E’ stato il suo dribbling più riuscito all’Europeo.


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