Valutazioni, confronti, dati da analizzare, approfondimenti di staff, colloqui con i giocatori e ristretti con Vialli e Oriali. E’ ovviamente molto cerebrale la preparazione di questo quarto di finale da parte di Roberto Mancini, mentre intorno continuano a cadere le presunte pretendenti al titolo. «Francia e Belgio hanno qualcosa in più di noi. Col resto delle squadre possiamo giocarcela» aveva profetizzato il ct azzurro prima del torneo. Usciti campioni del mondo, la Francia, d’Europa, il Portogallo, e quelli che in genere alla fine vincono, la Germania, ecco che battere il Belgio vorrebbe dire davvero poter ambire alla coppa dalle piccole orecchie. Mancini, dopo i dubbi e i ripensamenti post Wembley, dopo aver confessato alcuni azzurri, sembra adesso orientato a giocarsi la partita più importante del suo primo triennio con una squadra senza troppi cambiamenti rispetto a quella che ha eliminato l’Austria sabato scorso, negli ottavi di finale a Wembley.
ECCO IL CAPITANO - La prima novità sicura riguarderà Chiellini, tornato da ieri nel gruppo dei titolari, accanto a Bonucci. Il capitano manca da metà primo tempo di Italia-Svizzera, fermato da un problema agli adduttori della coscia destra, subito gestito alla prima avvisaglia. Con i due, la linea davanti a Donnarumma sarà formata ancora da Di Lorenzo e Spinazzola sugli esterni. Ancora aperta invece la questione centrocampo. Se Jorginho resta il giocatore al quale il ct assegna la prima maglia, restano da fare le altre scelte. A uscire potrebbe essere Barella per Pessina, con Verratti confermato e Locatelli in panchina. Per quanto riguarda l’attacco, in partenza il tridente dovrebbe essere ancora formato da Berardi-Immobile-Insigne anche se ieri Mancini ha provato Belotti al centro dell’attacco durante la partitella finale. Mentre Chiesa per ora resta una splendida risorsa, per altro capace di viaggiare a 33,1 km/h, avvicinandosi al record del torneo detenuto da Spinazzola (33.8 km/h).
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