Non è stata la sua miglior partita in Nazionale, questo è chiaro, ma Immobile sabato sera contro l’Austria è stato comunque il più vivo del tridente scelto da Mancini per affrontare gli Europei. Berardi non ha mai saltato l’uomo, creando la superiorità numerica come aveva fatto contro la Turchia e la Svizzera, mentre Insigne ha sempre fatto la scelta sbagliata quando Ciro, che ha colpito un clamoroso incrocio dei pali, si offriva nello spazio. Un calo collettivo, dopo una partenza sprint, ci può stare considerando anche le caratteristiche degli avversari, aggressivi e preparati dal punto di vista fisico come pochi altri (forse nessuno) in questo torneo. E’ possibile che Mancini, nei quarti, cambi qualcosa anche davanti ma al momento la riflessione riguarda il ballottaggio tra Chiesa e Berardi, che potrebbero scambiarsi il posto: lo juventino in campo, l’esterno del Sassuolo in panchina. Il ct, invece, avrebbe rassicurato Immobile, che si era conquistato il posto prima degli Europei e lo ha poi difeso con due gol e un assist nelle prime due partite: nella terza, contro il Galles, era rimasto a riposo.
E’ curioso come la critica e anche molti tifosi dell’Italia non apprezzino il valore e la qualità di Immobile, che in verità è stato spesso richiamato durante l’ultima partita anche da Mancini, nonostante si fosse proposto negli spazi in più di una occasione. Una qualità, questa, unica nel nostro campionato, dove non esiste un altro attaccante, italiano o straniero, capace di dettare il passaggio nel corridoio vuoto: eppure la Nazionale, a differenza della Lazio, non riesce ancora ad esaltare le caratteristiche di Ciro, che in emergenza sta scoprendo anche il gol dalla distanza. E’ arrivato il momento che al suo vecchio amico dei tempi del Pescara dia una mano Insigne, che ha capacità uniche nel servire il compagno in area: rinunci qualche volta, l’attaccante del Napoli, al suo consueto destro a giro sul palo lontano e offra a Immobile quella palla “dentro” che il laziale gli ha servito prima con la Repubblica Ceca nella prova generale e poi con la Turchia al debutto, mandandolo in gol in entrambe le occasioni. Insigne, invece, ha sbagliato la stessa giocata con l’Austria, quando il laziale lo aveva rimesso davanti al portiere. Sì, perché Immobile non è soltanto un grande bomber (150 gol in 219 partite con la Lazio; 71 in serie A nelle ultime tre stagioni, battuto solo da Ronaldo; Scarpa d’oro nel 2020 con 36 gol, record assoluto con Higuain) ma ha anche le doti di un trequartista quando effettua l’ultimo passaggio. I contestatori non ci crederanno, ma Ciro ha fatto 42 assist, addirittura più di un talento come Luis Alberto. In serie A, per ora, non c’è un attaccante italiano più forte di lui. Lo dicono i numeri e i fatti a chi ancora non ci crede.