Aprilia, Venturi: «Una grande soddisfazione»

Il tecnico: «Ora ci godremo per una settimana questa vittoria, poi inizieremo a parlare del futuro»
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APRILIA - Grande gioia per l'Aprilia: il successo sul Sasso Marconi ha spalancato le porte della Serie D. Così il tecnico Venturi: "Ero in campo quando abbiamo sfiorato la Lega Pro, sentivo di dover ridare qualcosa all’Aprilia. A distanza di undici anni mi sono tolto una bella soddisfazione, così come tutti i componenti di questa squadra. Tutti, dal magazziniere ai ragazzi degli Allievi, hanno contribuito a questo successo. Capire dove è nata la svolta che ci ha permesso di raggiungere questo traguardo non è facile. Tutti i ragazzi sono stati impeccabili, anche se un nome lo voglio fare. Matteo Fortunato nasce come attaccante. Io l’ho adattato ad interno di centrocampo e si è ritagliato uno spazio importante durante la stagione ed in particolare in questi play-off. Anche un solo episodio poteva mettere in pericolo il lavoro di un anno intero. Voglio dire solo grazie ai ragazzi, tutti. Abbiamo preparato bene anche la partita di andata, anche se abbiamo pagato un po’ sotto l’aspetto del ritmo, che di solito è il nostro punto forte. Poi due rigori ci hanno condannato. Ma sapevamo che una prestazione come quella che siamo riusciti a fare ci avrebbe permesso di avere ragione del Sasso Marconi. Forse loro hanno preso troppo in considerazione la gara di andata. Ma lì non siamo stati la vera Aprilia. Noi siamo quelli visti nel primo tempo col Sasso Marconi. Intensità e ritmo sono state le nostre armi migliori per tutto l’anno. E le abbiamo sfruttate al massimo. Ora ci godremo per una settimana questa vittoria, poi inizieremo a parlare del futuro. La riconferma sarebbe il premio che tutti meriterebbero, anche se bisogna costruire in base alla categoria"

MONTELLA - Parola anche al capitano, Francesco Montella: "È stato un anno importante, per certi versi anche fantastico, come sempre accade quando si vince. Venivamo da una retrocessione pesante, erano tanti anni che l’Aprilia non era in Eccellenza, la cosa ci ha fatto soffrire. La squadra è stata assemblata a campionato in corso, ma ci siamo sempre detti che non volevamo essere comparse, ma protagonisti. Per riuscire in questo intento c’era bisogno di uomini, gente pronta al sacrificio. Dopo Pomezia c’è stata una svolta, abbiamo preso consapevolezza del bisogno di cambiare marcia. È stata una cavalcata bellissima, forse anche meglio che vincere il campionato. Io non ho mai provato quella sensazione, ma posso assicurare che arrivare a giugno e vincere i play-off è straordinario. Eravamo partiti per fare un buon campionato, il sogno della promozione è venuto strada facendo. L’appetito vien mangiando, quando ci siamo resi conto che potevamo riuscirci ci siamo impegnati dando tutti noi stessi. È la mia terza annata consecutiva ad Aprilia, oltre alle due in annate precedenti. Essere ricordato per qualcosa di negativo, come la retrocessione dello scorso anno, non è mai bello. Al di là della fascia di capitano, è da apriliano che sono orgoglioso di quanto fatto da questo gruppo. Ma una cosa ci tengo a sottolinearla. Ci dispiace che la città, forse a causa di passate gestioni, si sia allontanata dalla squadra. La speranza è che si sia ancora in tempo per cercare di invertire questa tendenza. Speriamo di aver gettato le basi per un futuro diverso. Il merito di questo risultato va ripartito tra tutti quelli che sono scesi in campo e lo staff. Ci hanno sempre messo in condizione di sapere cosa ci avrebbe aspettato in campo. In queste categorie fa la differenza".


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