All'Olimpico fa festa Allegri: Gasperini, per il primo trofeo c'è un'altra occasione

La Juve stende l'Atalanta con un gol di Vlahovic e festeggia la quindicesima Coppa Italia in bacheca
Coppa Italia, Allegri impazzisce alla fine di Atalanta-Juve: furiosa reazione contro Maresca
Valerio Minutiello
2 min

All’Olimpico le stelle sono bianconere. Allegri regala un altro titolo alla Juve, la quindicesima Coppa Italia: forse è l’ultimo prima dei saluti, nella settimana in cui è diventato certo il ritorno in Champions League. Nel finale concitato è esploso, si è preso il rosso, stava per entrare in campo e strapparsi la camicia, ma non importa. Ora può festeggiare: è l'unico allenatore nella storia ad aver vinto cinque Coppe Italia. Gasperini invece deve aspettare per alzare il primo trofeo: dopo aver seminato così tanto, non è ancora tempo di raccolto. Può ancora farlo vincendo la finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen a Dublino. Intanto però deve assaporare l’amarezza di un’altra Coppa Italia persa all’ultimo atto. Sono cinque su sei disputate dalla Dea: l’unica vinta nel lontano 1963 contro il Torino.

Festa Juve all'Olimpico

La Juve non era quella contro la Salernitana. All’Olimpico si è vista un’altra squadra, solida e compatta. La partita si è messa subito in discesa per Allegri grazie al bel gol di Vlahovic al 4’. Poi però i bianconeri non hanno concesso nulla all’Atalanta, facendo impazzire Gasperini in panchina. L’assenza di Scamacca non può essere un alibi. L’Atalanta è cresciuta parecchio nella ripresa, ma le occasioni migliori per chiuderla le ha avute la Juve. Un gol di Vlahovic annullato per un fuorigioco millimetrico e una traversa clamorosa di Miretti. Nella Juve i giovani Cambiaso, Iling-Junior, Nicolussi Caviglia e il subentrato Yildiz si sono presi la scena, oltre al mattatore della serata Vlahovic. Gasperini questa volta era il favorito, ma sul più bello la sua macchina perfetta si è inceppata. Niente tripletino, però dopo la qualificazione in Champions quasi raggiunta ormai, c’è un’altra finale da giocare, e non è poco.


© RIPRODUZIONE RISERVATA