I titolari, eccoli lì. Tacco di Lautaro Martinez, cross uncinato di Dimarco, tocco al volo di Thuram. Così l’Inter ha vinto a Berna a un minuto dalla fine dei quattro di recupero. Certo, la rotazione è necessaria, a volte indispensabile, ma alla fine sono le categorie a pesare e a decidere le partite, soprattutto le più incasinate come quella di ieri sera a Berna. Più dello Young Boys, poté la Juve. Se domenica l’avversario dei nerazzurri fosse stato un altro, Inzaghi forse non l’avrebbe giocata così dall’inizio. Sapeva che gli svizzeri avevano una qualità superiore a tutte le altre, non certo la tecnica, ma la fisicità, la forza d’urto, l’insistenza atletica. E l’Inter l’ha sofferta per quasi tutta la partita e soprattutto nel primo tempo quando aveva un paio di giocatori (Mkhitaryan e specialmente Arnautovic) distanti dal tipo di gara che si stava giocando. Forse l’Inter non se l’aspettava così la squadra dei “giovani ragazzi” di Berna, la immaginava in difficoltà, due sconfitte di fila in Champions, decimo posto nel mini-campionato svizzero, nessun fenomeno, nessun campione. Ma tutta insieme questa squadra ha dato davvero fastidio ai campioni d’Italia. Di sicuro più di quanto era immaginabile. Tanto per far capire meglio, c’è stato un momento in cui il terzino Hadjam veniva giù come fa Dimarco e non lo tenevano: per... rabbonirlo, Barella gli ha rifilato due belle pedate nel giro di un paio di secondi.
L’assenza di Calhanoglu toglie molto all’Inter, al centro deve spostarsi Barella e non è la stessa cosa, non è la stessa regìa. Non solo, oltre alla mancanza della qualità del turco viene a mancare anche l’impulso atletico dello stesso Barella. E in ogni caso non càpita spesso di vedere la squadra di Simone soffrire la fisicità degli avversari, in Italia accade quasi sempre il contrario. Può darsi che anche il sintetico abbia inciso in un primo tempo che si è chiuso con 13 conclusioni a 3 per lo Young Boys. A quel punto c’era da chiedersi solo quanto avrebbero resistito gli svizzeri a quel ritmo e con quella intensità, considerato che il pareggio, contro un avversario tecnicamente alla sua portata, non era proprio un bel risultato per l’Inter soprattutto in vista delle prossime tre sfide con Arsenal, Lipsia e Bayer Leverkusen. Nel secondo tempo Inzaghi ha raccolto pure un paio di brutte notizie, l’infortunio muscolare di Carlos Augusto e il rigore sbagliato da Arnautovic. La risposta sulla resistenza atletica dello Young Boys è arrivata precisa: non ha mai mollato, ha colpito un palo e la sua aggressività portava l’Inter a giocare senza lucidità e molto confusionaria, anche se in questa ripresa i nerazzurri riuscivano finalmente a rispondere agli attacchi svizzeri. Ci volevano idee e freddezza, è la ragione per cui Inzaghi ha chiuso, vincendo così la partita, con i titolari, con Dimarco, Bastoni, Lautaro e Thuram, più Zielinski. E proprio Thuram l’ha tolta dagli impicci. Con 7 punti, è sempre dentro al gruppo delle prime otto, purtroppo l’unica italiana. Visto come è andata a Berna, anche il pensiero della Juve ora diventa più leggero.