Una lezione di calcio di Spalletti a Klopp. Un Napoli stellare ha fatto a pezzi il Liverpool, lo ha travolto con una prestazione da incorniciare in una notte che difficilmente potrà essere dimenticata dai tifosi azzurri. Quattro gol, un palo, un rigore sbagliato e altre clamorose occasioni fallite: alla fine il risultato sta pure stretto alla squadra di Spalletti che ha giocato un calcio fantastico. Una doppietta di Zielinski e i gol di Anguissa e Simeone hanno ancora una volta rovinato la serata napoletana di Klopp, per lui lo stadio Maradona si è confermato un tabù. Luis Diaz, l’unico a salvarsi fra i Reds, ha reso il passivo meno pesante in una delle partite più deludenti della gestione del tecnico tedesco.
Dominio Napoli
Il Napoli ha dominato in lungo e in largo, ha approcciato la partita in maniera entusiasmante tanto da colpire un palo dopo 43 secondi con Osimhen. Il centrocampo azzurro è stato stratosferico, Anguissa e Lobotka sono stati i padroni del gioco insieme con il ritrovato Zielinski, è lì che Spalletti ha preso il sopravvento. Ha costruito sempre dal basso il Napoli, si è preso tanti rischi ma è riuscito sempre a venir fuori con grande qualità e incredibile disinvoltura. Ha sbloccato la partita Zielinski su rigore (mano di Milner), hanno fallito l’occasione del raddoppio prima ancora su rigore Osimhen (fallo di Van Dijk e paratona di Alisson), poi Kvaratskhelia (assist dell’attaccante nigeriano). Il raddoppio lo ha firmato invece Anguissa, dopo una triangolazione da Playstation con Zielinski. Il tris invece è stato opera di Simeone (entrato al posto dell’infortunato Osimhen), in gol tre minuti dopo l’ingresso in campo e scoppiato in lacrime sotto la curva con tanto di bacio al suo tatuaggio della Champions.
Liverpool travolto
Il Liverpool è stato a guardare, quasi inerme davanti alla superiorità del Napoli. Ci ha provato con Alexander-Arnold (punizione alta), con l’impalpabile Salah (debole rasoterra), con Van Dijk di testa e con Elliott da due passi. Troppo poco per impensierire il bravissimo Meret e il Napoli, che ha timbrato per la quarta volta a inizio ripresa ancora con Zielinski, al termine di un’altra azione preparata da Spalletti: l’ennesima palla giocata dietro la linea della difesa per Simeone, l’assist per il centrocampista polacco che, dopo una ribattuta di Alisson, ha insaccato con uno scavetto facendo impazzire il Maradona e gli ex Mertens (in tribuna) e Lavezzi (commentatore tv).
Festa al Maradona
Klopp le ha provate tutte per tentare il miracolo (Matip al posto del disastroso Gomez all’intervallo, poi Nunez, Diogo Jota, Thiago e l’ex juventino Arthur), ma, oltre a una fiammata di Luis Diaz, non è riuscito a scalfire le certezze del Napoli che si è aggrappato alla sua coppia centrale Kim-Rrahmani, ha trovato certezze in Di Lorenzo e Olivera, e ha sfruttato gli ingressi di Zerbin, Lozano, Elmas e Mario Rui per portare a casa una vittoria che resterà nella storia. Una lezione di calcio di Spalletti a Klopp.
Napoli-Liverpool 4-1: tabellino e statistiche
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