ROMA - Finalmente torna il campionato, così vanno in archivio i lamenti delle prefiche che hanno accompagnato il sorteggio Champions. Mamma mia! Un pianto greco dall'inizio alla fine. Una lagnanza a ogni squadra che uscisse dall'urna: fosse il Barça, il Psg, il Bayern o il Liverpool. Per qualche attimo anche la Dinamo Zagabria ha preso le sembianze e la consistenza del Real Madrid, poi per fortuna sono arrivati i sali in qualche studio tv spiegando che il premiato Carletto Ancelotti aveva un gironcino (F) tutto suo e decisamente extra easy con l'unica incombenza vera rappresentata dal Lipsia allenato da Mimmo Tedesco uno dei migliori tecnici emergenti in Europa.
DE PROFUNDIS GREGORIANO - Per le quattro italiane in lizza è stato intonato dalle solite prefiche un De Profundis gregoriano, naturalmente a cappella, nel quale hanno già messo l'Inter spalle al muro, al Napoli concesso la chance "speriamo che me la cavo", la Juve praticamente un un piede fuori e un altro dentro la fossa mentre il Milan dovrebbe andare in carrozza agli ottavi, però... attenti al lupo. Incredibile che lo stesso refrain sia circolato in forma polifonica su ogni canale. Oddio il Barça e il Bayern insieme! Ecco il Psg e il Benfica. Caspita, con l'Ajax c'è anche il Liverpool. Oltre al Chelsea, il Salisburgo... Ma è la Champions. Si sa che esistono queste squadre, ma occore dare fiducia a Simone Inzaghi, Allegri, Spalletti e Pioli. Il Barça con alchimie finanziarie alla Merlino è riuscito a prendere un po' di assi, ma non è stratosferico. L'Ajax ha preso il promettente Lucca ma ha ceduto molto secondo tradizione e adesso rischia di perdere anche Antony entrato nel mirino del Manchester Utd. Il tecnico biancorosso Alfred Schreuder alza la barricata: «Antony ha un contratto con noi, 80 milioni sono molti soldi, 100 milioni sono anche molti soldi. Ma ho spiegato alla società che abbiamo già venduto molti giocatori, quindi non sarebbe positivo se ne vendessimo un altro». Si vedrà. Il Liverpool brilla di luce Premier, però al Maradona potrebbe anche finire al tappeto. Certo per l'Inter non sarà semplice imporsi alla concorrenza nel girone C, ma Lukaku non è stato preso per spostare i cinesini in allenamento. E il Toro Lautaro adesso è più maturo e sa che dietro alla rossa muleta c'è la spada del matador. Forse la Juve non chiuderà al primo posto nel gruppo H, ma il Benfica non è imbattibile e il Maccabi Haifa non credo che sia lo spauracchio appeso alla Continassa. Onde evitare confusioni bisogna ricordare che il Salisburgo Red Bull non è la monoposto che sfreccia in Formula Uno, ma una discreta squadra come tante in Europa. In sostanza, occorre da scendere in campo e giocare. Con o senza le prefiche.