L’esordio in Champions con la Juve è dolceamaro per Sarri. Il tecnico vincitore dell’Europa League nella scorsa stagione con il Chelsea fa vedere un grande calcio al Wanda Metropolitano, soprattutto nel secondo tempo, ma poi subisce la doppia rimonta e vede sfumare la vittoria nel finale. Al 94’ Ronaldo regala l’ultimo brivido ai colchoneros con un tiro che esce di pochissimo. Fosse entrato sarebbe stata un’altra storia fantastica. CR7 ha segnato 25 gol all’Atletico, una delle sue vittime preferite. La tripletta agli ottavi dello scorso anno a Torino è un ricordo ancora vivo. Questa volta non ha segnato, anche se ci è andato molto vicino. Ci è andato vicino più di una volta anche il suo erede, Joao Felix, che ha fatto vedere tutto il suo potenziale.
Alla fine la Juve esce dal Wanda Metropolitano con un ottimo pareggio, ma anche con il rammarico di non esser riuscita a capitalizzare il doppio vantaggio. La partita di Madrid comunque ha detto che questa squadra può arrivare in fondo in Champions. Simeone questa volta non mostra “Los huevos” a nessuno, anche se la sua squadra, pur rimodellata e ancora in costruzione, mostra il solito carattere e la voglia di non mollare mai. I bianconeri a tratti giocano un grandissimo calcio, sanno soffrire e colpire in contropiede. Sembrano una macchina perfetta, poi subiscono due gol su palle inattive e con la difesa schierata. Era successo già con il Napoli, su questo Sarri deve lavorare.
Cuadrado, scelta azzeccata
Sarri recupera Pjanic e lo schiera titolare. Cuadrado vince il ballottaggio con Bernardeschi sulla destra, nel tridente offensivo con Higuain e Ronaldo. Non ci sono sorprese nell’Atletico di Simeone, che punta sul gioiello Joao Felix in coppia con Diego Costa. L’Atletico fa la partita, la Juve si difende ma fa capire che quando parte in contropiede può far male. Ronaldo è fischiatissimo dai tifosi del Wanda Metropolitano a ogni pallone toccato. Al 10’ Joao Felix mette in mostra tutto il suo repertorio: parte dalla sua metà campo e semina il panico con una serie di movimenti con la palla incollata al piede, poi fa partire un destro velenoso dal limite su cui Szczesny compie una grande parata. E’ l’occasione migliore e la giocata più bella del primo tempo. Al 14’ ancora Joao Felix ci prova anche di testa, ma Szczesny blocca senza difficoltà. Ronaldo prova a rispondere al 22’ con un destro dalla distanza che non crea problemi a Oblak. Al 35’ la più grande occasione per la Juve è un tiro di Pjanic dalla distanza che dopo una deviazione esce di poco. I primi 45’ minuti si chiudono con grande equilibrio: qualche tiro in più verso la porta per l’Atletico, 51% di possesso palla per la Juve.
Juve, grande secondo tempo: poi subisce la rimonta
La ripresa si apre sempre con l’Atletico proiettato in avanti, ma stavolta la Juve fa male al primo contropiede. Lancio perfetto di Bonucci, passaggio geniale di Higuain per Cuadrado che rientra e spara sotto l’incrocio. Oblak non prova nemmeno ad opporsi: al 48’ il Wanda Metropolitano è gelato. La reazione dell’Atletico è rabbiosa, ma la Juve riesce a reggere l’onda d’urto e quando esce fuori con il palleggio è uno spettacolo. Al 60’ Gimenez si divora il pareggio dopo una bellissima azione tutta di prima. I bianconeri raddoppiano al 65’ con un’altra azione perfetta. Ronaldo si accende, allarga per Alex Sandro, cross per Matuidi che di testa batte Oblak. E’ una Juve spettacolare e cinica. Nel suo momento migliore però, la squadra di Sarri si fa sorprendere: al 70’ Savic di testa beffa Szczesny dopo una sponda di Gimenez su calcio di punizione. Il Wanda Metropolitano torna a crederci e s’infiamma. E’ la Juve però a sfiorare il tris in contropiede al 73’: Higuain calcia addosso a Oblak invece di servire Ronaldo, che era solo in area: la ribattuta di Matuidi viene respinta da Trippier. Al 79’ Sarri manda in campo Dybala al posto di Higuain. All’84’ l’Atletico Madrid reclama un rigore per un tocco di braccio di Bonucci, ma l’arbitro fischia un fallo in attacco. I colchoneros non mollano, come sempre, e acciuffano il pareggio al 90’: Herrera su calcio d’angolo anticipa tutti e batte Szczesny. Non è finita, c'è un brivido enorme nel finale che corre sulla schiena di Simeone e dei tifosi dell'Atletico Madrid: al 94’ Ronaldo con una grande giocata sfiora un gol che avrebbe scritto un’altra pagina di storia, ma la palla esce di pochissimo. L'anno scorso CR7 aveva fatto ai tifosi dell'Atletico il gesto della manita, per ricordare loro le cinque Champions vinte, stavolta ha mimato verso gli spalti il gesto della paura. La Champions della Juve parte con una partita bellissima e ricca di emozioni. Il pareggio al Wanda Metropolitano non è male come inizio, anche se per come si era messa poteva finire anche meglio.