MILANO - Di fronte a quasi 74 mila spettatori (incasso storico per San Siro) l'Inter strappa contro il Barcellona - già agli ottavi di finale - un punto d'oro in ottica qualificazione al termine di una gara di totale sofferenza con un finale da fantascienza. Il muro nerazzurro regge a fatica l'urto di un avversario privo di Messi ma non per questo orfano di talento. I catalani giocano meglio, creano di più, tengono costantemente il possesso palla ma non riescono mai a sfondare fino all'83' quando il neo entrato Malcom supera Handanovic. Sembra fatta per la squadra di Valverde che però non considera il fattore I. Passano quattro minuti e capitan Icardi riequilibra tutto con una zampata delle sue. E' il gol che manda in estasi San Siro e consegna nelle mani di Spalletti un 1-1 preziosissimo. Il cuore di questa Inter è davvero infinito.
PRIMO TEMPO - C'è un dato che più di tutti spiega il primo tempo di Inter-Barça: 35 a 65. E' la percentuale di possesso palla. Un valore imbarazzante a favore dei catalani che, di fatto, spengono subito sul nascere le velleità nerazzurre. Il Barcellona, senza l'ex Rafinha confinato in panchina, domina il campo e fa passare 45 minuti da incubo a Handanovic che, per fortuna dei padroni di casa, è reattivo e in palla. Dall'altra parte Ter Stegen avrà come unico impegno quello di non farsi venire il raffreddore. I blaugrana dialogano che è un piacere con l'ex Coutinho fra i più attivi sulla trequarti. Dembélé si crea nel primo quarto d'ora due palle gol importanti, poi si sveglia Suarez che in almeno tre circostanze esalta i riflessi di super Handa. L'Inter non c'è, a cominciare da Icardi al quale non arriva nemmeno un pallone giocabile. L'Handanovic show prosegue su Rakitic prima e Jordi Alba poi. Le sue manone arrivano ovunque a mantere il match in equilibrio. Il centrocampo interista soffre terribilmente l'ossessivo possesso avversario e corre spesso a vuoto senza avere mai la possibilità di rubare palla e ripartire. Nainggolan, non ancora al 100%, gioca tra le linee ma non trova mai la posizione giusta costringendo il confusionario Vecino agli straordinari. Spalletti urla a vuoto, la sua Inter nel primo tempo soffre e resta in perenne apnea.
RIPRESA - Il secondo tempo recita lo stesso spartito. Il Barça continua a dettare il gioco, l'Inter cerca di tamponare. I nerazzurri, in realtà, in apertura hanno un paio di chance con Perisic che sulla sinistra mette in area palloni giocabili che prima Vecino e poi Icardi non riescono a sfruttare a dovere per scarsa lucidità. Al 60' il Barcellona crea un'altra grande occasione con Suarez che innesca Rakitic da solo davanti a Handanovic: il centrocampista si fa ipnotizzare dal portiere sloveno che ancora una volta salva la baracca. Tre minuti più tardi Spalletti toglie l'esausto Ninja per inserire Borja Valero. Lo spagnolo offre maggiore copertura lì in mezzo e al 64' è Politano a trovare la prima vera chance per l'Inter con un colpo di testa su assit di Perisic a lato di poco. E' il primo squillo nerazzurro di questa partita. Il Barcellona negli ultimi 20 minuti rallenta e permette all'Inter qualche pericolosa ripartenza. Valverde corre ai ripari e nel finale inserisce il fischiatissimo ex Juve Vidal. La stanchezza prende il sopravvento e le due squadre finiscono per rallentare i ritmi. All'82' entrano Malcom da una parte e Candreva dall'altra. Il brasiliano del Barça diventerà un minuto dopo il protagonista del match con una ripartenza condotta da Coutinho e finalizzata proprio dall'attaccante, bravo a fulminare di sinistro Handanovic. L'1-0 arriva nel momento peggiore del match con l'Inter visibilmente stanca. Spalletti si gioca l'ultimo cambio inserendo Lautaro Martinez per Brozovic. L'ingresso del 'toro' regala una scossa ai padroni di casa che all'87 arrivano all'incredibile pareggio. L'attaccante mette in area un tiro cross prolungato da Vecino: sulla palla sui avventa Icardi che prima stoppa il pallone e poi con una grande girata sotto misura fulmina Ter Stegen facendo impazzire di gioia San Siro. E' un finale incredibile che regala ai nerazzurri un punto d'oro in ottica qualificazione. Il Tottenham, vincente in rimonta con il Psv in extremis, resta lontano tre lunghezze. Con il Barça quasi irraggiungibile a 10 punti, per l'Inter sarà decisivo non perdere a Londra il prossimo 28 novembre.