De Rossi: “Dybala? Non blocco nessuno, chiunque può lasciare la Roma"

L’allenatore giallorosso non esclude un clamoroso addio a pochi giorni dall’inizio del campionato: Paulo piace molto in Arabia
Jacopo Aliprandi
8 min
Sfoltire, studiare, acquistare. Questo è il diktat della Roma e di Daniele De Rossi, consapevole sì di aver bisogno di ancora qualcosa nella sua rosa, ma anche di dover sfoltire il gruppo per una questione numerica e anche economica. E se ci sono tanti nomi di giocatori che non rientrano più nei piani del club, ce ne è uno di un titolare che invece sta tenendo banco in questi ultimi giorni perché al centro di un intrigo di mercato che riguarda l’Arabia. Chiaramente è Paulo Dybala, di cui De Rossi ci ha parlato senza però blindarlo: «Non lego nessuno a Trigoria, chi vuole andare via è libero di farlo». E se la Joya contro l’Everton, l’ultima prova tattica prima del Cagliari, ha giocato soltanto l’ultimo quarto d’ora, la sensazione è che non possa essere soltanto per sperimentare l’impiego di Soulé a destra. Insomma, a una settimana dall’esordio in campionato, De Rossi chiede di sfoltire la rosa e di trovare altri giocatori che ne aumentino la qualità. Ma soprattutto non considera la Joya incedibile. 

De Rossi, partiamo dal ritiro. Come ha visto il gruppo e gli acquisti? 
«La mia attenzione è canalizzata su tutta la squadra, non soltanto sui nuovi perché qui non si lascia indietro nessuno. Gli ultimi arrivati servono a completare questa squadra che era già forte e che ha fatto l’anno scorso un buon campionato e una buona seconda parte di stagione per quello che ho potuto valutare io. La rosa va infoltita perché abbiamo bisogno di giocatori che abbiano la stessa qualità dei titolari, e questo sta accadendo. Sono felice dei nuovi, dei vecchi, di tutti. Hanno lavorato forte, gli abbiamo chiesto uno sforzo importante tra Trigoria e St. George Park e siamo veramente contenti».  
 
Quali sono le prossime mosse sul mercato? 
«Adesso siamo troppi, addirittura trentuno. Sappiamo che ci sono giocatori che andranno a giocare, altri che lasceranno la squadra, alcuni li stiamo valutando come accade in qualsiasi club di Serie A. Con trentuno giocatori non si lavora bene: vedremo se qualcuno uscirà e poi rimetteremo l’attenzione sulle entrate».  
 
Il giudizio sulla partita di Dovbyk contro l’Everton, la sua prima da titolare? 
«Bene, mi è piaciuto. Ci dà profondità ed è ciò che chiedo sempre perché altrimenti questo possesso e questa costruzione dal basso che facciamo può diventare un punto di riferimento importante per gli altri se non si ha qualcuno che poi allunga la squadra avversaria. Artem ha fatto un buon lavoro su questo aspetto come abbiamo visto nell’occasione che ha avuto nel primo tempo. Dobbiamo essere pronti a giocare sempre ma anche ad andare più lunghi, dobbiamo prendere l’avversario alla sprovvista». 
 
Dybala al Goodison Park è partito dalla panchina e ha giocato l’ultimo quarto d’ora. C’entrano le voci di mercato sull’Arabia? 
«Io faccio la formazione non in base alle voci che girano. Non c’è niente che ha influenzato la mia formazione, ho messo la squadra che volevo vedere in campo. Iniziamo ad avvicinarci alla prima di campionato e stiamo cercando di essere sempre più simili a quelli che dovranno affrontare gli impegni ufficiali. Ho fatto degli esperimenti come ho fatto in altre partite. Quelli che sono qui sono tutti giocatori della Roma, poi vedremo quello che accadrà ma non in base a lui o alle voci che leggo. Quando mi è stato chiesto se ci fosse qualcuno assolutamente da tenere con le mani o i piedi legati a Roma io ho detto che non c’era. Chiunque volesse andare via è libero di farlo».  
 
Paulo e Soulé possono giocare insieme? 
«Possono giocare insieme nel 4-2-3-1, o se Paulo dovesse fare il falso nove. Possono giocare insieme anche con il 4-3-2-1, con i due sotto la punta. Possono giocare insieme in mille modi, così come possono giocare tanti altri giocatori. Possono anche stare in panchina tutti quanti, l’importante è che poi quando entrano in campo lo facciano bene, dando una mano e un valore aggiunto alla squadra».  
 
Sta lavorando utilizzando le mezzali molto alte.  
«Stiamo cercando di trovare l’equilibrio giusto. Fino a qualche mese fa la mezzala l’ha fatta Cristante che invece è un giocatore un po’ più posizionale, meno bravo a ricevere palla tra le linee come invece fa Le Fée. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche, dà e leva qualcosa. Noi dobbiamo essere bravi a organizzare la squadra in fase offensiva e difensiva, ma anche in funzione delle caratteristiche del singolo giocatore che scende in campo in quella partita. Il fatto di avere Angeliño così intelligente da saper fare sia il terzino sia la mezzala ci permette a volte di andare ad attaccare con sei canali offensivi». 

Crede in Baldanzi mezzala?

«Ci credo ciecamente. Mi piace tanto, ha tanta qualità e ritmo, poi intensità. Quando gioca sulla fascia può mancargli un po’ di gamba per attaccare come piace a me, invece lì in mezzo è imprevedibile, è attivo e sempre pericoloso. Sta crescendo tantissimo e diventerà decisivo negli ultimi sedici metri che forse è l’ultima cosa che gli manca per diventare un giocatore fortissimo. Centrocampista, esterno, trequartista: è intelligente, ha qualità, è sempre frizzante, vivo. Mi piace tanto».  
 
Cosa manca a questa rosa? 
«Bisogna vedere. I giocatori adesso ci sono, siamo anche troppi. Vediamo le occasioni che il mercato ci presenterà, se qualcuno andrà via. Se qualcuno vorrà andare via. Poi decideremo se sarà meglio inserire qualcun altro. Chiaramente ci sono giocatori in squadra che sanno che andranno in prestito, che andranno via, poi ci sono situazioni che ci portiamo dietro da tanti anni di elementi che sono andati via e che andranno di nuovo a giocare fuori perché meritano spazio e penso di non poterglielo dare. Vediamo quello che accadrà nelle prossime due settimane: sicuramente saremo pronti a inserire in squadra giocatori forti se dovessero andar via alcuni dei trentuno giocatori che ho in rosa».  


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