Retroscena Soulé: ha difeso la scelta Roma contro tutti. E quella telefonata con De Rossi…

'Garra' e sentimento: il talento argentino voleva solo una squadra e ha difeso la sua scelta contro ogni pressione
Fabio Massimo Splendore
5 min

ROMA - “Trankiiii @matiassoulé11”. A rileggerlo da ieri sera, quel messaggio social di Martin Guastadisegno al suo assistito - che si riferisce al giorno precedente, martedì - è parso davvero una sorta di vaticinio, di premonizione. Ma più semplicemente basta riflettere e arrivare alla conclusione che chi era dentro la trattativa fino al collo come il manager argentino ne sentiva meglio di chiunque altro i battiti, percepiva la direzione di venti ed eventi. E così Matias Soulé e la Roma si sono abbracciati come era nei desideri del giocatore e del club giallorosso. Tra le cose che hanno portato all’accelerazione di ieri sera va annoverata sicuramente anche una lunga telefonata che Daniele De Rossi, nel giorno del proprio compleanno, ha voluto fare al talento che voleva portarsi a casa dopo una lunga rincorsa. L’occasione per ribadirsi quanto fosse importante poter lavorare insieme.

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Soulé e le serate a Roma con Dybala e Paredes

E pensare che tutto era iniziato per gioco. La stagione scorsa passata a Frosinone (in prestito dalla Juve), ha creato più di una opportunità perché Soulé vivesse qualche serata libera a Roma con Dybala e Paredes. Asado, risate e anche battute sul futuro. Mati lo svelò a Latina a maggio, in occasione del Premio Maurizio Maestrelli che gli è stato consegnato. «Ogni tanto Paulo e Leandro hanno scherzato con me dicendomi di venire alla Roma», le parole del talento argentino. E giù a ridere. Riletta due mesi dopo questa frase, appaiata con la volontà granitica che nel tempo Soulé ha dimostrato nel voler vestire la maglia giallorossa, fa pensare che non potessero non essere tutte battute.

Ecco perché Soulé ha scelto il giallorosso

In questa rincorsa ad un futuro a Roma, con la Roma, Matias Soulé ha messo tutta la garra possibile, qualità che in campo non è parsa la dote principale del ragazzo (non ne difetta ma non abbandona nella sua valigia del talento). Ha lavorato in Germania con la Juve mettendoci serietà ed impegno, anche se sapeva che il club stava cercando di venderlo. A quel punto ha orientato le cose perché potesse essere una sola la squadra del suo futuro. Ha voluto scegliere, decidere. E non lo hanno animato i soldi: fosse stata questa la molla sarebbe andato all’Al-Ittihad a gennaio scorso, dove la Juve lo avrebbe anche mandato. Ha scelto un progetto, una città, degli amici connazionali che potessero accompagnarlo in quest’altro step di crescita. Vero che la Premier è il campionato dei sogni per lui, ma non il Leicester, che non gli è mai parsa la squadra da cui intraprendere un eventuale cammino inglese. Se sarà, Mati vorrà farlo entrando dalla porta principale. La Serie A e la Roma gli hanno offerto la prospettiva più allettante per crescere ancora.

Il ruvido faccia a faccia Soulé-Juve

Ci sono stati momenti di tensione, passaggi più stretti, ruvidi. Succede nelle migliori famiglie, figurarsi se non accade nel calcio quando gli interessi tra una società e un suo tesserato è normale che possano non coincidere. Vi abbiamo raccontato di quel retroscena dei giorni scorsi, quel faccia a faccia senza mezzi termini tra la dirigenza bianconera e il giocatore a porta chiusa (il quel caso non c’era il suo manager), il tentativo di orientare una scelta (la Premier e il Leicester) in modo più determinato. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo, cose che sono accadute e riaccadranno in futuro perché fanno parte delle dinamiche tra le parti quando c’è una trattativa in corso ed ognuno rema dalla parte che ritiene più congeniale alle sue esigenze. Però di quel fatto, di quel retroscena, una cosa più di tutte conta. La reazione di Soulé davanti a quelle parole più ruvide, a quelle prospettive anche irreali messe in campo per piegare la sua volontà. «Se vado via da qui è solo per la Roma». Ecco, forse la Juve ha capito una volta di più. Una volta per tutte. E anche la Roma si è resa conto più di quanto non sapesse già, quanto Mati la volesse. Ha vinto la volontà di Soulé, la sua voglia di Roma che ora dovrà catapultare sul campo trasformandola in gol, assist e magie.


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