Soulé e la Juve: quel ruvido faccia a faccia

Il club: "Se non vai in Premier torni in Next Gen". E l’argentino: "Fate voi, io vado solo alla Roma". La situazione
Fabio Massimo Splendore
5 min
Si chiama gioco delle parti e può prevedere anche qualche passaggio più ruvido, qualche forzatura meno ortodossa. Questo per dire che nel calciomercato delle segrete stanze è già successo in passato e riaccadrà in futuro. Insomma, senza gridare allo scandalo, senza fare la parte delle mammolette (anche noi che raccontiamo e che ne abbiamo viste e sentite), emerge un retroscena che può aiutare a capire la rigidità della Juventus su Soulé, quel tetto posto a 35 milioni da cui ostinatamente non scendere. Meno che mai con la Roma. Aggiungiamo questo elemento scenico alla rappresentazione dell’intrigo d’estate, e magari tutto sarà un po’ più chiaro. Sfogliamo il calendario a ritroso, arriviamo ai giorni precedenti la partenza per il ritiro tedesco ed ecco che il clima sul futuro del talento argentino si surriscalda un po’, magari un po’ troppo. E allora la dirigenza bianconera decide di fare la voce grossa, quella che il padrone utilizza quando vuole far pesare il ruolo. Una chiacchierata informale, a porte chiuse (sembra che non ci fosse neanche Martin Guastadisegno, il manager del ragazzo, un riferimento assoluto per lui e per la famiglia) per chiarire una posizione netta da parte della Juventus: "Allora, capiamoci bene. O accetti la Premier nel momento in cui arriva l’offerta giusta oppure stai qui e giochi in Next Gen". Dire questo significa spingere il proprio ruolo fino in fondo e oltre, provare a mettere l’interlocutore spalle al muro. L’eccesso di posizione dominante che va tanto di moda di questi tempi? Può starci, lo abbiamo detto: è il gioco delle parti. 

Soulé, la risposta

Le parole riempiono l’aria della stanza e quasi la saturano. Quella prospettiva, per chi l’ha pensata così e così l’ha detta, dovrebbe essere l’arma vincente se davanti a te hai un ragazzo di 21 anni ambizioso. In fondo la Premier è la Premier - nessuno può sentirsi sminuito rispetto a qualsiasi altro campionato giocando in Inghilterra - e la Next Gen significherebbe fermare il proprio percorso di crescita dopo un anno da titolare in Serie A con il Frosinone: poco da fare, un passo indietro. È a quel punto che il giovane Mati raccoglie le idee, pesca lucidità dalle stesse tasche in cui trova la giocata magica e il pensiero diventa più o meno questo... "Mi volevano vendere già a gennaio, hanno intenzione di monetizzare tanto e bene, ma come mi tengono in Next Gen?". E allora Soulé tira fuori quella garra argentina che i suoi occhi buoni non dovrebbero contenere di default. Bisogna però vedere quale sguardo intercetti del ragazzo di Mar del Plata. Quello che anticipa una punizione per provare a fare gol, ha gli occhi della tigre, è meno accondiscendente, è affilato, tagliente. E la risposta arriva come una sassata. Suona più o meno così. "Ricevuto, va bene. Ma sia molto chiara una cosa anche a voi: se mi muovo da qui è solo per andare alla Roma".

Soulé, la morale

Non è esattamente una favola, non ne ha proprio i connotati e somiglia molto di più ad un duello al sole. Ma c’è comunque una morale, la spiegazione a queste ore di resa dei conti e di muro contro muro tra Trigoria e la Continassa. Se dovesse andar bene l’offerta della Roma, per Giuntoli a ribasso di fronte alla richiesta formulata da Torino, accettarla ora - senza resistenze - significherebbe anche (o soprattutto) darla vinta ad un ragazzo che in un faccia a faccia a porte chiuse ha fatto valere la sua intenzione rispetto alle parole dure che gli piovevano addosso. Vero che i duri cominciano a giocare quando il gioco si fa duro. Ma forse ora potrebbe essere giunto il momento di trovare una soluzione. Soulé vuole solo la Roma, 28 milioni tutto sommato non sembrano una cifra che mortifica le ambizioni. Ma questo ora diventa lavoro della Juve, della Roma, di Soulé e del suo manager. Noi (anche stavolta) restiamo fuori dalla porta.

Il fanta sbarca sul Corriere dello Sport: iscriviti subito al nuovo gioco


© RIPRODUZIONE RISERVATA