Rifondazione Roma, Ghisolfi cerca il tesoretto: chi può partire

No ai rinnovi di Rui Patricio e Spinazzola, tutti i giocatori in prestito torneranno alla base e il direttore sportivo vuole vendere sei elementi
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Per rifondare bisogna investire, per ricostruire bisogna spendere e farlo anche bene. Per questo motivo tra le priorità di Florent Ghisolfi c’è soprattutto quella di riuscire a cedere quei giocatori che non rientrano più nei piani del club in modo da ricavare un tesoretto da aggiungere al budget di mercato. Ergo, maggior margine di manovra nelle trattative in entrata. La Roma vuole investire e vuole farlo bene, andando a pescare giocatori giovani e di qualità, spendendo qualche milione in più per il cartellino e abbassando invece il monte ingaggi che nella stagione da poco conclusa era il terzo della Serie A. Non bene per una squadra che ha chiuso al sesto posto in classifica. E allora via ai lavori. Per ristrutturare un appartamento, bisogna prima sgombrarlo decidendo man mano cosa tenere e cosa invece non è più adatto al restyling. Andranno ceduti quei giocatori che guadagnano tanto e concludopo poco, i giocatori a parametro zero e quei prestiti che non hanno rispettato le aspettative o che invece pesano troppo nel bilancio. In questo modo la Roma pensa di poter recuperare una cinquantina di milioni dalle cessioni e un risparmio di una quarantina di milioni netti dagli stipendi.  

Roma, tra addii e prestiti: la situazione

Partiamo da chi lascerà la Roma. Leonardo Spinazzola non riceverà un’offerta di rinnovo del contratto in scadenza al 30 giugno e dopo cinque stagioni dirà ufficialmente addio alla maglia giallorossa. Finisce la sua avventura in giallorosso dopo 151 presenze, 7 gol e 21 assist: il club ha deciso di non proseguire con trentunenne esterno di Foligno per trovare un terzino più giovane e che possa diventare un vero e proprio asset. Da Spinazzola la Roma risparmierà 3,2 milioni netti, che si aggiungono anche ai 3 di risparmio da Rui Patricio, anche lui con le valigie pronte a meno di clamorosi cambiamenti. Ghisolfi sa già intanto di risparmiare un buon gruzzolo anche dai giocatori rientrati dai rispettivi prestiti: Huijsen, Kristensen, Llorente (se non sarà nuovamente richiesto al Leeds), Renato Sanches, Azmoun e Lukaku. Totale di stipendi risparmiati: 24,4 milioni di euro netti. Attenzione, parte del tesoretto messo da parte dovrà chiaramente coprire gli stipendi dei giocatori acquistati, ma per volontà della Roma gli ingaggi saranno decisamente più bassi, quindi è facile immaginare un utile.  

Roma, capitolo cessioni: i nomi

I 24,4 milioni risparmiati si aggiungeranno anche al budget dei giocatori a cui il diesse cercherà di trovare una nuova destinazione: Karsdorp, Celik, Aouar, Zalewski, Abraham, Belotti, Shomurodov e Solbakken. Non tutti partiranno a titolo definitivo, non tutti probabilmente riusciranno proprio a partire, ma in ogni caso il portafogli giallorosso potrebbe gonfiarsi notevolmente già con gli addii di alcuni di questi elementi. In una proiezione delle cessioni, la Roma sogna, spera, prega di recuperare circa 50 milioni di euro (con valutazioni non alte dei giocatori nella lista trasferimento). E il tesoretto è servito. Certo, non sarà facile, Ghisolfi lo sa bene ed è per questo che in questa fase di mercato si sta concentrando prevalentemente su questo. E De Rossi aspetta, e anche lui spera. 

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