Dybala, perché la Roma può dire no alla cessione in Italia con la clausola

L’argentino dà priorità a Ghisolfi ed è disposto a prolungare il contratto per spalmare il suo ingaggio
Jacopo Aliprandi

ROMA - Il sole, il mare, la sua Oriana. Ma anche l’attesa e la curiosità di capire quale sarà il progetto della Roma, i piani del tecnico De Rossi, le strategie del nuovo direttore sportivo Ghisolfi. A Miami, Florida, Paulo Dybala si gode le vacanze, prepara il matrimonio in programma a fine luglio con la sua dolce metà, e aspetta la Roma. Perché da quando è arrivato il nuovo responsabile dell’area sportiva non ci sono state novità riguardo al suo futuro, né sono arrivate telefonate a lui o ai suoi agenti dal Fulvio Bernardini. E Paulo, da leader del gruppo, da senatore di una squadra che vivrà diversi cambiamenti, vorrebbe capire quali saranno le linee guida del club per la prossima stagione. E se questo nuovo progetto lo coinvolgerà da protagonista come si aspetta lui, e sicuramente anche De Rossi.  

Dybala, niente Inter

Dybala aspetta e oltre alla Roma non pensa ad altro che a riposarsi. Per questo motivo le indiscrezioni di mercato adesso non lo toccano, non lo coinvolgono né lo disorientano: l’Inter non li ha mai contattati in questa stagione, Marotta - che chiaramente è legato al ragazzo dai tempi della Juventus - in questo momento sta guardando altrove e non è orientato a prendere in considerazione l’argentino per l’attacco, seppur continui a stimarlo enormemente per la sua fantasia e la sua qualità. Gli ultimi contatti risalgono alla scorsa estate, quando il dirigente nerazzurro si era informato riguardo la clausola per liberarsi dalla Roma.

Clausola Dybala

L’accordo redatto da Tiago Pinto due stagioni fa con Antun, Novel e De Vecchi prevede appunto una clausola rescissoria da 12 milioni che potrà essere esercitata nel mese di luglio. Sia da una squadra estera, sia da una italiana. Ma con alcune importanti differenze. Se un club straniero si accorda con l’argentino e decide di liberarlo, a quel punto sarà il giocatore a decidere di andare via e, quindi, far esercitare la clausola da inviare (in forma scritta) alla Roma. Arrivederci e grazie. Ma se invece è un club italiano a voler esercitare la via d’uscita del numero 21, sarà proprio la Roma a decidere se accettare oppure no la sua partenza. La grande differenza è proprio questa, per i club che militano in Serie A l’ultima parola spetta proprio alla squadra giallorossa. Ma a quel punto, se poi Dybala restasse in giallorosso dopo il no al club italiano, la Roma dovrebbe corrispondere un bonus di circa la metà della clausola (5 milioni di euro) come previsto dall’accordo studiato e stipulato da Pinto. 


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Il rinnovo di Dybala

Un premio perché rimasto alla Roma, ma anche un riconoscimento per aver accettato due stagioni fa un contratto ben diverso da quello che si aspettava. Tutto per vestire la maglia giallorossa e giocare per Mourinho. Perché di fatto la Joya ha firmato nell’estate 2022 un contratto da 4 milioni di base, circa la metà di quanto prendeva alla Juventus, senza alcun bonus alla firma (da prassi per gli svincolati) e commissioni agli agenti. Dybala da luglio guadagnerà invece 7,5 milioni più 2 di bonus, una cifra elevata per un club che punta alla sostenibilità. Per questo sarebbe disposto ad andare anche incontro alla società rinnovando il contratto e spalmando lo stipendio su più anni (magari tre) per ammortizzare la spesa. Un ulteriore segnale di legame al club, un’altra dimostrazione di voler restare alla Roma. Ora serve una telefonata da Trigoria.  


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ROMA - Il sole, il mare, la sua Oriana. Ma anche l’attesa e la curiosità di capire quale sarà il progetto della Roma, i piani del tecnico De Rossi, le strategie del nuovo direttore sportivo Ghisolfi. A Miami, Florida, Paulo Dybala si gode le vacanze, prepara il matrimonio in programma a fine luglio con la sua dolce metà, e aspetta la Roma. Perché da quando è arrivato il nuovo responsabile dell’area sportiva non ci sono state novità riguardo al suo futuro, né sono arrivate telefonate a lui o ai suoi agenti dal Fulvio Bernardini. E Paulo, da leader del gruppo, da senatore di una squadra che vivrà diversi cambiamenti, vorrebbe capire quali saranno le linee guida del club per la prossima stagione. E se questo nuovo progetto lo coinvolgerà da protagonista come si aspetta lui, e sicuramente anche De Rossi.  

Dybala, niente Inter

Dybala aspetta e oltre alla Roma non pensa ad altro che a riposarsi. Per questo motivo le indiscrezioni di mercato adesso non lo toccano, non lo coinvolgono né lo disorientano: l’Inter non li ha mai contattati in questa stagione, Marotta - che chiaramente è legato al ragazzo dai tempi della Juventus - in questo momento sta guardando altrove e non è orientato a prendere in considerazione l’argentino per l’attacco, seppur continui a stimarlo enormemente per la sua fantasia e la sua qualità. Gli ultimi contatti risalgono alla scorsa estate, quando il dirigente nerazzurro si era informato riguardo la clausola per liberarsi dalla Roma.

Clausola Dybala

L’accordo redatto da Tiago Pinto due stagioni fa con Antun, Novel e De Vecchi prevede appunto una clausola rescissoria da 12 milioni che potrà essere esercitata nel mese di luglio. Sia da una squadra estera, sia da una italiana. Ma con alcune importanti differenze. Se un club straniero si accorda con l’argentino e decide di liberarlo, a quel punto sarà il giocatore a decidere di andare via e, quindi, far esercitare la clausola da inviare (in forma scritta) alla Roma. Arrivederci e grazie. Ma se invece è un club italiano a voler esercitare la via d’uscita del numero 21, sarà proprio la Roma a decidere se accettare oppure no la sua partenza. La grande differenza è proprio questa, per i club che militano in Serie A l’ultima parola spetta proprio alla squadra giallorossa. Ma a quel punto, se poi Dybala restasse in giallorosso dopo il no al club italiano, la Roma dovrebbe corrispondere un bonus di circa la metà della clausola (5 milioni di euro) come previsto dall’accordo studiato e stipulato da Pinto. 


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