Roma, tic-tac Angeliño: 48 ore per tenerlo

Diritto di riscatto fissato a 5 milioni, il Lipsia non intende concedere proroghe. Lui vuole restare e a De Rossi piace
Roberto Maida
3 min

ROMA - Un conto è desiderare, un altro è rispettare le scadenze. La priorità per la Roma, improvvisamente, è diventata l’acquisto di Angeliño, il terzino sinistro arrivato a gennaio in prestito gratuito dal Lipsia. De Rossi lo ha più volte elogiato, pubblicamente. Ma adesso Ghisolfi, o chi per lui, deve sbrigarsi: tra 48 ore, il 30 maggio, scade il diritto di riscatto fissato a 5 milioni, divisi su tre annualità grazie al lungo lavoro di intermediazione dell’avvocato Bozzo. È ovvio che qualunque affare possa essere negoziato e rinegoziato, a seconda delle convenienze e delle strategie, ma in questo caso la Roma non può tentennare perché i tedeschi hanno già fatto sapere due cose: 1) non ci sarà uno sconto per la cessione del giocatore, che fino a gennaio aveva giocato nel Galatasaray; 2) se la Roma non lo compra subito, il prezzo salirà perché Angeliño in Bundesliga ha mercato e pretendenti.

Operatività Roma

Il rimpasto dirigenziale, con l’insediamento del nuovo direttore sportivo, ha provocato qualche fisiologico ritardo operativo, ma tra le tante operazioni in ballo questa andrebbe chiusa in fretta per consegnare almeno un terzino mancino di ruolo a De Rossi per l’inizio del ritiro. Angeliño, da parte sua, si è già accordato nello scorso inverno con la Roma per un contratto di cinque anni e vuole rimanere a Trigoria. Aveva scelto la Serie A per rilanciarsi e per buona parte ci è riuscito, pur mostrando i pregi e i difetti che si conoscevano e che si sono visti tutti insieme nell’ultima partita a Empoli: Angeliño sbaglia il posizionamento e l’intervento sul gol dell’1-0 di Cancellieri e poi costruisce con classe e determinazione l’assist del pareggio di Aouar.

Angeliño girovago

Angeliño ha agganciato la Roma con l’obiettivo di fermarsi: pur essendo ancora abbastanza giovane - 27 anni - ha già giocato in nove club e tre continenti diversi: il desiderio di stabilità è a questo punto comprensibile. Tra l’altro il suo girovagare lo ha tenuto a lungo a distanza dai radar della nazionale spagnola: dopo aver frequentato l’Under 17 e l’Under 21, non è mai stato convocato dalla Roja dei grandi. Chissà se con la Roma, e con un allenatore che lo stima, saprà salire così in alto nella performance media da attirare le attenzioni della patria. Ma deve prima essere comprato. Prima, non poi, perché il tempo stringe. E a Lipsia non aspettano volentieri lo scorrere dei mesi. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA