INVIATO AD ALBUFEIRA - Se non parla mai, nemmeno quando regala foto e sorrisi ai tifosi, le possibilità sono due: 1) non c’è niente da dire, è tutto a posto, sono felice e spensierato; 2) ci sarebbe molto da discutere ma è meglio tenere tutto sotto traccia perché si risolva velocemente. Qual è la verità sulla situazione di Paulo Dybala?
Dybala-Roma, il nodo della clausola rescissoria
Partiamo da un presupposto tecnico: la clausola rescissoria, che gli permetterebbe di liberarsi per 12 milioni a patto di firmare per una squadra non italiana, scade il 31 luglio. Cioè tra quattro giorni: il tempo stringe per una svolta improvvisa, che cancellerebbe in poche ore il patto di stabilità stipulato con Mourinho. E allora andiamo avanti. Dal primo agosto, la Roma è libera di trattenere il suo giocatore più importante fino all’estate prossima quando dovrà confrontarsi nuovamente con il cavillo contrattuale. Ma molto se non tutto dipende da Dybala. Che ha ascoltato le proposte saudite, i sondaggi del Chelsea, i ragionamenti dell’Inter senza mai dire a nessuno: voglio cambiare squadra. Anzi ha spesso riferito di trovarsi meravigliosamente alla Roma. Ieri tra l’altro era l’anniversario della sua spettacolare presentazione al Colosseo Quadrato. Il nodo da risolvere, come spesso capita tra professionisti, è solo di natura economica.
Gli agenti di Dybala chiedono uno sforzo ai Friedkin
Anche su questo tema, bisogna riordinare le idee. Dybala ha incassato 6 milioni per la prima stagione con la Roma e altrettanti, proprio grazie ai bonus maturati al 30 giugno 2023, ne guadagnerebbe ogni anno fino alla scadenza del contratto. Era negli accordi, non c’è stato bisogno di alcuna trattativa perché l’adeguamento è scattato in automatico. Negli emolumenti fissi già oggi Dybala è il calciatore più pagato dell’organico, davanti a Pellegrini e Abraham. Ma i procuratori, guidati da Jorge Antun, vorrebbero un ulteriore sforzo dai Friedkin sfruttando il brivido della necessità: la Roma sa che non può perdere Dybala, soprattutto a tre settimane dall’inizio del campionato. Mourinho la prenderebbe malissimo. E non solo lui.
La missione di Tiago Pinto nel ritiro in Algarve
Tiago Pinto, sbarcato nel ritiro in Algarve martedì sera, sperava di poter chiudere la vicenda in tempi ragionevoli, incontrando lo staff di Dybala e proponendo un ritocco blando, una puntina di acido ialuronico sul contratto. Con prolungamento fino al 2026 e rimozione (o almeno robusto innalzamento) della clausola rescissoria. Ma non è così semplice sistemare le cose. Bisogna parlare ancora. Tenendo presente da una parte la centralità del giocatore e dall’altra gli equilibri finanziari del club che non può aumentare il monte ingaggi complessivo nel rispetto del regolamento Uefa. L’ingaggio-record della storia della Roma è l’ultimo erogato a Edin Dzeko: 7,5 milioni netti più i bonus. Potrebbe essere quello il punto in cui le esigenze collimano.
Roma, il silenzio di Dybala e l'ansia dei tifosi
I tifosi intanto si interrogano. Quelli delle altre squadre scrivono a Paulo chiedendogli di raggiungerli di qua o di là. Quelli della Roma lo implorano di ripartire dalla delusione di Budapest, in cui il suo gol non bastò a conquistare la coppa, per riprovare l’assalto alla Champions. È una storia che va chiarita, nell’interesse di tutti. Testimonianza diretta all’aeroporto di Faro, sabato scorso: di fronte alla domanda sul contratto, ripetuta, Dybala non ha mosso un muscolo. Il silenzio è un diritto che alimenta ogni interpretazione: sempre.