ROMA - Mourinho è stato chiaro. Senza mai fare il nome di Belotti, anche pubblicamente ha detto senza mezzi termini che manca ancora qualcosa alla rosa. Così, per esaudire le richieste dell’allenatore, Tiago Pinto si è immerso in una tre giorni milanese per cercare di creare le condizioni per l’ingaggio di Belotti. L’allenatore continua a inviare segnali al centravanti, disposto ad aspettare ancora. Il centravanti è costretto allo status di disoccupato quando tutti i campionati sono partiti. Sono passati più di due mesi dall'ultima partita ufficiale giocata e non ha svolto preparazione con una squadra, non può restare parcheggiato ancora a lungo. Mourinho lo vuole per la prima sfida vera della stagione, in programma tra nove giorni a Torino contro la Juventus. Quello che potrà già essere uno scontro diretto, lo Special One vuole giocarselo al meglio delle possibilità. La Roma alla fine riuscirà a ingaggiare Belotti, al termine di un percorso tortuoso, con ostacoli rappresentati da Shomurodov, Felix, Kluivert e altri sette giocatori in esubero che non si riesce a muoverli e che pesano in bilancio come macigni. Ieri Tiago Pinto era abbastanza preoccupato.
Belotti alla Roma, Mourinho alza la cresta: la situazione
La concorrenza per Belotti
La concorrenza per il Gallo aumenta e anche se il centravanti continua a dare la priorità alla Roma, il rischio di perderlo esiste. A quel punto Mourinho chi lo sente? Il discorso con il Bologna per Shomurodov prosegue, ma non alle condizioni che vorrebbe la Roma. Dopo due riunioni in call la trattativa si è arenata, il Bologna è interessato a un prestito con un obbligo condizionato, mentre la Roma vuole un obbligo che scatti in modo agevolato. Se non l’uzbeko dovrebbe partire almeno Felix, ma serve una cessione a titolo definitivo, nel rispetto di quel percorso virtuoso che si sono imposti i Friedkin. Per il ghanese ci sono stati sondaggi di Cremonese e Monza e ieri anche del Cagliari.
Tiago Pinto e le riunioni a Milano
Tiago Pinto è arrivato a Milano martedì pomeriggio e resterà nel suo quartier generale anche oggi. Il direttore generale deve cercare di sbloccare alcune situazioni in fase di stallo. Mourinho vuole un vice Abraham all'altezza. Adesso non ce l’ha. Il dirigente portoghese ha dovuto affrontare una serie di trattative complicate. Ieri non ci sono stati scossoni, nessuna via d’uscita per gli esuberi. Anche la posizione di Kluivert è diventata imbarazzante per la Roma. Lo scorso anno l’olandese non è voluto andare a titolo definitivo al Nizza, imponendo delle clausole che non hanno portato al riscatto. L’olandese ha accettato un’offerta del Fulham, che lo vuole solo in prestito, quando Tiago Pinto potrebbe cederlo a titolo definitivo, ci sono due club italiani, due portoghesi e una società greca disposte a trattare un trasferimento a titolo definitivo. Kluivert si sta impuntando, provocando il disappunto dei dirigenti giallorossi. La trattativa in serata ha avuto un’accelerazione, perché il Fulham ha accettato di inserire l’obbligo di riscatto legato alle presenze.
Monetizzare le cessioni
La Roma vuole puntare su una strategia di equilibrio, ha agito con tempestività per Dybala e Wijnaldum, ma l’obiettivo dei Friedkin è quello di portare il club stabilmente tra le grandi. Per il primo anno dopo tanto tempo la Roma chiuderà il mercato con il bilancio in attivo, i Friedkin continuano a mettere soldi ogni mese per far quadrare i conti e hanno investito 38 milioni per portare la società fuori dalla Borsa. Dopo aver ceduto Carles Perez e Villar in prestito, adesso Tiago Pinto deve monetizzare qualche partenza. Anche Calafiori è tra i giocatori in uscita, ha il contratto in scadenza tra un anno e la Roma non lo vuol dare via gratis. Lo hanno cercato il Bari, un club tedesco e uno belga.