Non ha fatto la «faccia di merda» - è l’espressione che Mourinho usa di solito, riferendola a se stesso, per dichiarare la propria incazzatura -. Tuttavia ieri sera, così come domenica scorsa a Fiumicino, non è sembrato sereno, soddisfatto. Alla Salita del Grillo, nel cuore di Roma, l’hanno visto a strappi, compariva per poi sparire e ricomparire di nuovo: per alcuni minuti s’era perso addirittura la figlia Matilde che doveva presentare - e l’ha fatto -“Phygital Sustainbility Expo”, un evento di moda dedicato alla transizione di moda e design.
Quando il nostro Aliprandi - il colpo di fortuna del collaboratore errante -l’ha individuato tra la gente e gli ha chiesto del mercato della Roma, Mou si è solo in parte trattenuto: «Ho detto che parlerò il 13 agosto, adesso però sono frustrato, un pochino frustrato». In sostanza ha confermato quello che il nostro giornale riporta da settimane: Matic, Celik e Svilar non possono garantire alla Roma l’effettivo salto di qualità, ovvero l’ingresso nella lista ristretta delle potenziali candidate a un posto Champions. Serve altro, serve lo strappo.