Dalla Serbia (via Manchester) con amore. Con licenza di uccidere. Nemanja Matic dice di subire il fascino di Roma e della Roma. Roma subirà il fascino di Matic? I presupposti ci sono tutti. Sui social va forte l’accostamento tra il pupillo di Mourinho e James Bond. Più Roger Moore e Pierce Brosnan, a dire il vero, che Sean Connery o Daniel Craig. Stesso charme statuario. Stessa virile eleganza. Un attore di Hollywood appena passato dalla notte degli Oscar, con la statuina ancora calda in valigia. Un Gary Cooper contemporaneo, pistola fumante ben mimetizzata nella fondina, il taschino Armani piuttosto che lo sperone da sudicio West, tra un Michael Keaton con trent’anni di meno e qualche capello di più, versione Batman, e un Lord Byron palestrato.
L’aeroporto di Ciampino si sta specializzando in quanto ad apparizioni glamour. Un anno fa José Mourinho, ora questo perticone di quasi due metri piovuto dal cielo. In fatto di appeal giallorosso, lo sbarco di Matic non è secondo a quelli di Falcao e di Dzeko. Più efebica l’avvenenza di Paolo Roberto, più introversa quella di Edin, incartato dall’evidente timidezza. Nemanja ha la non calante disinvoltura di uno che a Roma ci sta da sempre. Inutile dirlo, il fiammante colore della maglia romanista gli sta da Dio. Non molto diversa da quella del Manchester. Con quel 21 dietro che, nella Smorfia Napoletana, è il numero della bellezza nuda e pura. José Mourinho, intendiamoci, lo ha scelto per le sua qualità calcistiche e caratteriali e non perché sembra James Bond. Attenzione, però, che il satanasso di Setubal sa bene, a partire da sé, di quanto il carisma sia un messaggio subliminale che s’insinua nelle vene del mondo. Che siano arbitri, giornalisti, avversari, ma soprattutto compagni. Accanto a Nemanja anche Tiago Pinto sembrava Delon nella foto ufficiale. Tifosi e tifose giallorosse già lo immaginano sbucare da quel tunnel all’Olimpico, da qui a breve, lui insieme a Smalling, Zaniolo, Abraham, Mancini, Ibañez, Rui Pinto, Cristante, Spinazzola, una parata di cristoni da far paura. Il punto è individuare la sostanza sotto la sembianza, e di sostanza Nemanja ne ha tanta. Non ha bisogno del Rolex Submariner al polso o delle calze di filo di Scozia. L’avvenenza non basta a fare di una mezza calzetta una calza di alta sartoria. Grande, grosso e bello, ma la stoffa innata del leader. Che altrimenti potrebbe fare il corazziere da esibizione in qualche caserma del mondo. E invece giocherà calcio e avrà tanta fame di vincere, al servizio di sua maestà José e per la gioia della gente romanista.