Dybala, la Roma è calda: Mourinho lo vuole

Dalle telefonate "informali" all’appuntamento soltanto rimandato dopo la sconfitta di Firenze. I Friedkin pronti ad accontentare il tecnico portoghese, che pretende più qualità
di Ivan Zazzaroni
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Tra una chiamata diciamo informale e l’altra - la più recente dalla sede all’Eur è di tre settimane fa - prende corpo, lentamente ma convintamente, l’operazione Roma-Dybala, «l’idea migliore» secondo l’intermediario che, dividendosi con l’amico-agente Jorge Antun, cura da marzo gli interessi dell’argentino provando a ridisegnarne il futuro. Dopo aver sondato i mercati inglese e spagnolo (Arsenal, Newcastle, Manchester United, Tottenham, Barcellona e Siviglia) e registrate le telefonate ad Antun di Beppe Marotta, che non si è mai spinto oltre la manifestazione d’interesse, il clan Dybala - giocatore incluso - ha cominciato a guardare alla Roma dei Friedkin e di Mourinho come a una destinazione possibile e di livello. L’apprezzamento di José per Paulo è stranoto: alla fine dell’ultimo Roma-Juve all’Olimpico, ad esempio, il tecnico lo avvicinò per fargli un sacco di complimenti concludendo con queste parole «sei un grande giocatore, mi piacerebbe tanto allenare uno come te».  

Fino a ieri Antun si trovava proprio a Roma con le famiglie sua e di Dybala e aveva programmato un incontro con Thiago Pinto, incontro che è stato rimandato a causa del cambiamento di umore dei Friedkin determinato dalla partita di Firenze, ovvero da una sconfitta che ha rimesso in discussione la partecipazione alle coppe europee. La grande attenzione che la proprietà americana sta ponendo sull’aspetto economico è alla base dell’improvviso raffreddamento, una fase di inoperatività che la vittoria della Conference League e la conseguente qualificazione all’EuroLeague farebbero immediatamente superare.  

Nei piani di rafforzamento Mou ha previsto alcune uscite: Maitland-Niles, Viña, Veretout, Shomurodov e Perez; sotto osservazione restano Oliveira e Zaniolo, l’unico in grado - almeno teoricamente - di garantire al club fra i trentacinque e i quaranta milioni. Per quanto riguarda gli ingressi, tre le priorità: un esterno difensivo, un centrocampista centrale e una punta, prima o seconda, di qualità. Ed è proprio quest’ultima figura tecnica che ha indotto l’allenatore a seguire con attenzione gli sviluppi delle trattative che riguardano Dybala. Il quale ha cambiato atteggiamento sulla Roma dopo aver seguito le due partite di Conference con Bodø e Leicester in un Olimpico strapieno e entusiasmante.  

Per strappare la Joya alla concorrenza è necessaria comunque un’accelerazione in grado di anticipare l’eventuale reinserimento dell’Inter, che deve aprire un “buco” in attacco prima di ripresentarsi, oppure l’offerta di un club straniero disposto a garantire all’argentino la centralità perduta. Già, perché Paulo, oltre al desiderio di riproporsi ad alto livello, ha in testa il prossimo Mondiale e quello del 2026. Il taglio da parte della Juve e l’“ostracismo” di Messi non hanno ancora pregiudicato la sua presenza in Qatar. Ma per consolidare la posizione nell’Argentina di Scaloni Paulo deve trovare la società giusta nella quale esprimere il talento con continuità e ritrovare il sorriso. La lunghezza del contratto e le cifre sono elementi importanti dell’operazione, la richiesta economica è stata tuttavia adeguata ai tempi e al mercato. «La vera discriminante è l’amore della gente» fanno sapere i dybaliani


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