Napoli, adesso la missione è il rinnovo di Kvaratskhelia

La cessione di Osimhen spalanca le porte al prolungamento di contratto fino al 2029 per il georgiano: i dettagli
Fabio Mandarini
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Una volta ceduto Osimhen, e una volta dribblato il pericolo concreto di uno stipendio da 11 milioni ormai insostenibile anche per la Premier, il Napoli potrà dedicarsi con l’animo più lieve e le braccia più forti al rinnovo di Kvaratskhelia. E così, volendo andare giù di romanzo e romantico, verrebbe quasi da dire che l’ultimo regalo di Osi prima di partire per la Turchia è stato per il gemello. Per Kvara. Victor di certo non lo sa, non è tenuto a saperlo e neanche a pensarlo, ma certe narrazioni diventano più affascinanti con retroscena scavati in una vecchia amicizia e in tanti ricordi di gol e assist ricamati nello scudetto. Già: tante volte Khvicha ha spedito in porta Osimhen e questa volta, invece, l’assist no-look lo ha fatto il bomber. Attraverso il mercato. Con l’aiuto del Galatasaray. Non resta che scrivere il lieto fine: altrimenti, addio romanticherie.  

Kvaratskhelia, la storia del rinnovo 

La storia del prolungamento del contratto di Kvara non è mai stata semplice, e anzi nel bel mezzo dell’Europeo ha creato una valanga di grattacapi: un bel (brutto) giorno, il suo agente Mamuka Jugeli e suo padre Badri annunciano l’intenzione del giocatore di lasciare Napoli e la voglia di non illudere nessuno. Ne dissero un bel po’, quella volta, ai microfoni di un’emittente georgiana. Anche che avvertivano la preoccupazione di un presente e un futuro prossimo senza Champions. Nelle retrovie, in agguato, c’era il Psg in pressing ultraoffensivo con riaggressione sistematica: offerta pluriennale da 11 milioni a stagione, una proposta indecente da far girare la testa a chiunque. Kvara compreso, professionista eccezionale, impeccabile, serio all’inverosimile come confermato da tutto ciò che sta facendo in campo in questa prima parentesi dell’era Conte. Colpi di genio e scintille a parte: ha fame, ha voglia, rincorre gli avversari, pressa, ringhia. È dentro il progetto con tutte le scarpe e con l’anima.  

Napoli, il doppio no al Psg 

Contratto a parte, insomma, Khvicha ha onorato come sempre il Napoli e il suo allenatore, l’uomo che prima ancora di mettere piede in città e nel club ufficialmente lo ha blindato senza se, ma, però. De Laurentiis, poi, ha fatto il resto: il Psg non ha soltanto confezionato una maxi proposta al giocatore, ma ha anche offerto al Napoli 210 milioni per Kvaratskhelia e Osimhen. Risposta: niente da fare. Adl non ha ceduto per non venire meno al patto d’incedibilità di Kvara, e alla fine ha pure sopportato le conseguenze legate alla mancata cessione di Osi. Vabbè, è il passato.

I termini del nuovo contratto   

Ma ora c’è il futuro, il contratto. Un rinnovo che, da accordi, sarebbe stato affrontato e meglio ancora definito dopo il mercato: in questo momento, il rapporto tra Khvicha e il Napoli scadrà nel 2027 e il suo stipendio, dopo un paio di scatti, è arrivato a 1,8 milioni. Per rinnovare fino al 2029 ha chiesto 7 milioni a stagione, l’idea del club è metterlo sullo stesso piano di Lukaku: 6 milioni con i bonus, magari con ulteriori scatti a scalare negli anni e l’ipotesi di inserire una clausola rescissoria (come aveva chiesto l’entourage). In questo periodo, Kvara è in nazionale: proverà a trascinare la Georgia in Nations League contro la Repubblica Ceca (sabato) e l’Albania (martedì) , e poi si dedicherà al Cagliari. E al rinnovo. E il prossimo gol? Dedicato a Osimhen, gemello diverso un po’ turco e un po’ napoletano. Romantici, quelli che il calcio.  


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