Osimhen, non c'è pace: il Napoli lo terrà fuori rosa

Conte e la società hanno deciso: non sarà reintegrato in attesa del mercato di gennaio. Nessuna chance di ricomporre la frattura, lavorerà da solo
Fabio Mandarini
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Victor Osimhen, fino a gennaio, indosserà la maschera e giocherà solo con la Nigeria: non sarà reintegrato in rosa. A spiegare la situazione è stato Antonio Conte in persona, dopo la vittoria contro il Parma firmata Lukaku. Il suo erede. Victor è stato escluso dalla lista dei 25 che il Napoli ha presentato in Lega, e sebbene il club abbia la possibilità di effettuare due cambi, la storia non cambierà. Anche il ds Manna è stato chiaro: «Victor ha espresso l’assolutà volontà di non stare a Napoli e di non giocare più per il Napoli». L’ultima volta 99 giorni fa: contro il Lecce, il 26 maggio al Maradona. Il sipario sulla stagione dei paradossi post scudetto.

Napoli-Osimhen, il grande rischio

Ad aver chiuso le porte, insomma, è stato innanzitutto Osi: come De Laurentiis, che gli ha rinnovato un contratto da 11 milioni e poi ha investito su Lukaku prima ancora di venderlo, s’è assunto un grande rischio e alla fine dovrà fare i conti con le conseguenze esattamente come il club. Conte è arrivato e ha subito la situazione da spettatore per accordi pregressi, ma ora è lui il gestore del gruppo. È lui che con grande fatica - ma con le prime enormi soddisfazioni - sta provando a ricostruirlo nel corpo e nell’anima; ed è lui a dover tutelare e difendere quei delicati meccanismi completamente saltati un anno fa, nel vuoto di certezze creato dai tre cambi in panchina, dalla confusione dirigenziale e dalla debolezza di chi assecondava attimi di intollerabile anarchia. Osimhen ha scritto la storia del Napoli e ha fatto impazzire il popolo dello scudetto, ma poi ha compiuto la scelta spiegata dal ds Manna.

Osimhen, non si torna indietro

Conte continuerà a lavorare e a insistere sul gruppo che ha sofferto con lui dal primo giorno di una preparazione durissima dal punto di vista fisico e della ricomposizione psicologica (ancor più faticosa, come ha confermato Verona). Potrebbe provare a coinvolgere Osi e a varare una coppia da sogno con Lukaku, perché no: da fantacalcio. Ma non lo farà: principi, rispetto e coerenza, per lui, vanno oltre qualsiasi risultato. La situazione di Osimhen, tra l’altro, ha inevitabilmente condizionato gli acquisti fino all’ultimo giorno di affari e di conseguenza frenato il rodaggio sul campo della nuova squadra: ognuno, insomma, ha affrontato e pagato le conseguenze di uno dei casi più eclatanti della storia recente del mercato. E indietro non si torna.

Napoli-Osimhen, tutti sconfitti

Di certo, da questo pasticcio escono tutti sconfitti. A cominciare dal calciatore Osi, l’atleta: un centravanti straordinario che fino a gennaio si allenerà e guarderà il calcio che conta dal divano. Il mercato arabo chiuderà oggi e porterà con sé l’ultimo soffio di una speranza già perduta, e così da domani sarà a Uyo, in Nigeria, al lavoro con la nazionale in vista delle partite di qualificazione in Coppa d’Africa contro Benin e Ruanda. Il suo amico Ighalo, ex attaccante nigeriano dell’Udinese, lo ha difeso dagli strali social dei connazionali. «Nessuno è perfetto e tutti abbiamo commesso errori nella vita. Ho parlato con lui e posso sentire il dolore nella sua voce... Impariamo ogni giorno dalla vita».


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