Napoli, il blues di Lukaku e Osimhen

Corsa contro il tempo per il centravanti: non c’è l’accordo con gli inglesi. Manna punta a proporre un’operazione che comprenda la cessione di Victor
Fabio Mandarini

Mercoledì cena a Milano, ieri breakfast in London. Mister Giovanni Manna è tornato in Inghilterra, per la seconda volta in otto giorni: per sbloccare l’acquisto di Billy Gilmour con il Brighton, per continuare a tessere la complicatissima trama del romanzo di Scott McTominay con il Manchester United e soprattutto per venire fuori dall’incubo Lukaku-Osimhen, il grande equivoco del mercato del Napoli e il grandissimo impedimento al decollo del progetto di Antonio Conte. A vuoto la prima missione, andata in scena mentre a Roma sfilava Brescianini sul palcoscenico delle visite mediche con vista sull’A1 e sull’A4, direzione Bergamo-Dea; piena di speranze quella cominciata quando Conte era già un’ora nel futuro del suo direttore sportivo (orario italiano). Anche perché senza margini di successo e concreti segnali dal Brighton and friends, non avrebbe avuto molto senso tornare in Inghilterra per la seconda volta in pochi giorni: evidentemente, Manna sa il fatto suo. 

L'incontro per Lukaku

In copertina, però, ci sono i 9. Lukaku è fuori dai piani del Chelsea e si allena con la seconda squadra già da un po’, non è mai stato preso in considerazione da Maresca e aspetta di raggiungere il Napoli e Conte, il suo allenatore totem, da una vita. Sia il centravanti sia Federico Pastorello, il suo agente, hanno blindato contro tutto e tutti l’intesa con il club azzurro, rifiutando proposte e scenari differenti, ma il fatto è che l’accordo con i Blues non è mai stato trovato. Eccessiva distanza tra domanda: 40 milioni di euro, 4 meno della clausola rescissoria. E offerta: 30 milioni così articolati, 5 per il prestito e 25 per l’obbligo di riscatto. Impedimento numero due: il Chelsea ha una ventina di esuberi e tre slot da occupare con i prestiti, e così ovviamente peferisce cedere Rom a titolo definitivo. La storia, insomma, s’è bloccata per valutazioni, formule e contingenze, anche se la volontà collettiva è trovare una quadra: tutte le parti in ballo hanno la necessità di chiudere l’affare e oggi ne parleranno nel corso di un incontro con il ds inglese, Paul Winstanley.


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Il tentativo di scambio con Osimhen

Manna, tra l’altro, ha provato anche a mettere in piedi uno scambio tra centravanti, ma finora Osi ha sempre rifiutato l’ipotesi di andare in prestito e così l’idea è svanita prima ancora di cominciare. Il ds, però, ci riproverà: presenterà ancora Osimhen sul tavolo del Chelsea - fermi restando la volontà e il placet di Victor - disegnando una nuova operazione con formula differente: a titolo definitivo, Rom più conguaglio. Su Victor, dopo l’uscita di scena del Psg, ci sono anche l’Arsenal e l’Arabia sullo sfondo: di offerte, però, neanche l’ombra. In ogni caso, sarà una corsa contro il tempo: alla fine del mercato mancano otto giorni. Più l’estensione araba al 6 ottobre.

La trattativa per Gilmour

Non solo Lukaku e Osi, certo. Manna ha l’obiettivo di tornare a casa con il contratto di Gilmour in valigia: con il centrocampista c’è l’accordo, ma il Brighton ha spiegato che lo cederà soltanto dopo aver chiuso l’acquisto di O’Riley. Ieri il ds ha incontrato gli inglesi e ci ha lavorato fino a tarda notte per piazzare il colpo: del resto, dicevamo, è partito fiducioso di chiudere giocatore e valigia. Siamo allo sprint.

I contatti per McTominay

Contatti continui anche con lo United per Scott McTominay, il vero e grande obiettivo per il centrocampo. Trattativa delicata e complessa, all’altezza del valore del giocatore: uomini forti, destini forti. Diciamo la verità.


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Mercoledì cena a Milano, ieri breakfast in London. Mister Giovanni Manna è tornato in Inghilterra, per la seconda volta in otto giorni: per sbloccare l’acquisto di Billy Gilmour con il Brighton, per continuare a tessere la complicatissima trama del romanzo di Scott McTominay con il Manchester United e soprattutto per venire fuori dall’incubo Lukaku-Osimhen, il grande equivoco del mercato del Napoli e il grandissimo impedimento al decollo del progetto di Antonio Conte. A vuoto la prima missione, andata in scena mentre a Roma sfilava Brescianini sul palcoscenico delle visite mediche con vista sull’A1 e sull’A4, direzione Bergamo-Dea; piena di speranze quella cominciata quando Conte era già un’ora nel futuro del suo direttore sportivo (orario italiano). Anche perché senza margini di successo e concreti segnali dal Brighton and friends, non avrebbe avuto molto senso tornare in Inghilterra per la seconda volta in pochi giorni: evidentemente, Manna sa il fatto suo. 

L'incontro per Lukaku

In copertina, però, ci sono i 9. Lukaku è fuori dai piani del Chelsea e si allena con la seconda squadra già da un po’, non è mai stato preso in considerazione da Maresca e aspetta di raggiungere il Napoli e Conte, il suo allenatore totem, da una vita. Sia il centravanti sia Federico Pastorello, il suo agente, hanno blindato contro tutto e tutti l’intesa con il club azzurro, rifiutando proposte e scenari differenti, ma il fatto è che l’accordo con i Blues non è mai stato trovato. Eccessiva distanza tra domanda: 40 milioni di euro, 4 meno della clausola rescissoria. E offerta: 30 milioni così articolati, 5 per il prestito e 25 per l’obbligo di riscatto. Impedimento numero due: il Chelsea ha una ventina di esuberi e tre slot da occupare con i prestiti, e così ovviamente peferisce cedere Rom a titolo definitivo. La storia, insomma, s’è bloccata per valutazioni, formule e contingenze, anche se la volontà collettiva è trovare una quadra: tutte le parti in ballo hanno la necessità di chiudere l’affare e oggi ne parleranno nel corso di un incontro con il ds inglese, Paul Winstanley.


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