Mercoledì cena a Milano, ieri breakfast in London. Mister Giovanni Manna è tornato in Inghilterra, per la seconda volta in otto giorni: per sbloccare l’acquisto di Billy Gilmour con il Brighton, per continuare a tessere la complicatissima trama del romanzo di Scott McTominay con il Manchester United e soprattutto per venire fuori dall’incubo Lukaku-Osimhen, il grande equivoco del mercato del Napoli e il grandissimo impedimento al decollo del progetto di Antonio Conte. A vuoto la prima missione, andata in scena mentre a Roma sfilava Brescianini sul palcoscenico delle visite mediche con vista sull’A1 e sull’A4, direzione Bergamo-Dea; piena di speranze quella cominciata quando Conte era già un’ora nel futuro del suo direttore sportivo (orario italiano). Anche perché senza margini di successo e concreti segnali dal Brighton and friends, non avrebbe avuto molto senso tornare in Inghilterra per la seconda volta in pochi giorni: evidentemente, Manna sa il fatto suo.
L'incontro per Lukaku
In copertina, però, ci sono i 9. Lukaku è fuori dai piani del Chelsea e si allena con la seconda squadra già da un po’, non è mai stato preso in considerazione da Maresca e aspetta di raggiungere il Napoli e Conte, il suo allenatore totem, da una vita. Sia il centravanti sia Federico Pastorello, il suo agente, hanno blindato contro tutto e tutti l’intesa con il club azzurro, rifiutando proposte e scenari differenti, ma il fatto è che l’accordo con i Blues non è mai stato trovato. Eccessiva distanza tra domanda: 40 milioni di euro, 4 meno della clausola rescissoria. E offerta: 30 milioni così articolati, 5 per il prestito e 25 per l’obbligo di riscatto. Impedimento numero due: il Chelsea ha una ventina di esuberi e tre slot da occupare con i prestiti, e così ovviamente peferisce cedere Rom a titolo definitivo. La storia, insomma, s’è bloccata per valutazioni, formule e contingenze, anche se la volontà collettiva è trovare una quadra: tutte le parti in ballo hanno la necessità di chiudere l’affare e oggi ne parleranno nel corso di un incontro con il ds inglese, Paul Winstanley.