Napoli, Conte freme: gli manca il 9. Osimhen in ghiaccio e Lukaku aspetta

Soddisfatto di squadra e primi acquisti, ora è in attesa di altri rinforzi. Ecco cosa può succedere
Fabio Mandarini
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Il Napoli giocherà oggi contro il Girona la quinta e ultima amichevole del ciclo estivo - 4 vittorie, 0 gol subiti - e tra una settimana comincerà ufficialmente la stagione con i trentaduesimi di Coppa Italia. Tra quindici giorni, invece, a Verona con l'Hellas andrà in scena la prima giornata di campionato: e così, considerando tutte le situazioni aperte e il grande dubbio a forma di 9-centravanti che al momento rappresenta un quesito e che tra un po' potrebbe trasformarsi in un dilemma pericoloso, Antonio Conte comincia ad avere certe inevitabili urgenze. Ha stravolto la squadra in ventidue giorni di lavoro restituendole anima, corpo, identità, gioco e personalità: la crescita è stata graduale fino al Brest, squadra da Champions letteralmente surclassata nel primo tempo e poi messa sotto e gestita soprattutto nei 70 minuti giocati con gli undici candidati a rappresentare l'ossatura.  

Napoli, la fretta per l'attaccante

Il signor Antonio è molto soddisfatto del lavoro in campo e delle prime operazioni della società sul mercato: il super colpo Buongiorno; la grande chance a zero di nome Spinazzola; l'investimento Marin; le conferme di Kvara e Di Lorenzo, con pubblico riconoscimento delle mosse di De Laurentiis; e poi quelle di Anguissa e Lobotka. Bene. Ma ora inizia ad avere una certa fretta di scoprire una serie di cose. A cominciare dal volto del centravanti di una squadra che al momento, considerando i dubbi sul futuro di Osimhen, Simeone e Cheddira può contare sulla certezza di nome Raspadori. Osi, ovviamente, è la capitale economica di un mercato che non può sbloccarsi senza uscite, soprattutto senza gli introiti della Champions e dopo tre investimenti da oltre 50 milioni. E poi è il ghiaccio di una situazione finita in freezer che ha inevitabilmente congelato anche l'arrivo di Lukaku. Ovvero: Romelu vuole tornare da Conte e aspetterà il Napoli fino all'ultimo istante utile, non considera altre offerte e si sta allenando da solo a Cobham per farsi trovare pronto quando destino e destinazione di Victor saranno chiariti. Già, perché al momento non è chiaro nulla: va via, resta, resta convinto, chissà. Il Psg per acquistarlo vuole lo sconto, non ha intenzione di soddisfare le richieste di Adl - oltre 100 milioni - e s'è chiuso in un silenzio strategico; l'idea di andare al Chelsea in prestito in cambio di Lukaku non alletta per niente Osimhen; e l'Arsenal è sullo sfondo.  

Napoli, le nuove soluzioni

Vero è che il grande giro dei centravanti d'Europa non è ancora partito per bene e che dal punto di vista del mercato il gong è fissato per il 30 agosto, ma poi ci sono anche l'ottica e le esigenze di un allenatore che tra una settimana debutterà in Coppa Italia e tra due in un campionato che lo aspetta in trionfo come se fosse uno stregone. Conte è tra i migliori in assoluto, certo, ma è anche un tecnico che punta sul lavoro di qualità e che per vincere ha bisogno di varie soluzioni all'altezza. Il centravanti è il punto focale, imprescindibile: se alla fine Osi andrà via, domani o dopodomani che sia, è legittima la sua fretta di allenare Lukaku. Ma Conte aspetta anche altri rinforzi: il ds Manna ha ricamato con Gilmour, Brescianini e Neres con lo stesso anticipo usato per prendere Buongiorno, Marin e Spinazzola e per definire l'intesa con Lukaku, ma senza uscite non saranno sbloccati altri acquisti. È la regola del mercato azzurro. 

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