"Osimhen, resta con noi", ma il Napoli si muove per Lukaku

L’attaccante nigeriano nel cuore dei tifosi partenopei mentre l'agente di Kvara apre al rinnovo: "Vuole vincere lo scudetto"
Fabio Mandarini
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DIMARO FOLGARIDA (Trento)Victor, Romelu e il gioco dei 9. In altre parole: il mercato comincia a prendere forma intorno a Osimhen e Lukaku. I centravanti, gli uomini dei gol che non vedono l'ora di infilarsi nelle sliding door perfette del futuro. La copertina, per il momento, è di Osi: dopo Conte, ieri è stato lui il più acclamato sia all'arrivo a Dimaro sia nel corso della prima seduta di allenamento. L'antifona diventa chiarissima già alle 13.30, come un aperitivo d'amore che i tifosi presenti ad accogliere la squadra davanti allo Sporthotel Rosatti gli servono appena scende dal bus e prima di infilarsi in albergo per il pranzo: «Victor, resta con noi», gli urlano. Lui saluta. Sorride. E va via. Che poi sembra un po' la metafora di quanto dovrebbe (o potrebbe) accadere nelle prossime settimane: il Psg s'è rifatto vivo con un ambizioso tentativo andato a vuoto di prendere in un'unica soluzione lui e l'incedibile Kvara offrendo 200 milioni di euro, ma il Napoli ha aperto esclusivamente alla cessione del centravanti. Quella annunciata da una vita, fino a prova contraria. Esattamente come l'arrivo di Lukaku: è lui, il prescelto di Antonio Conte per raccogliere l'eredità al centro dell'attacco del Napoli. È lui, che non vede l'ora di ritrovare l'uomo che di recente ha raccontato come il miglior allenatore incontrato in carriera. Aspettando Osimhen, mica Godot.  

Il Psg su Osimhen

Fatto sta che Osi è ancora nel cuore della gente di Napoli e del popolo azzurro: è difficile cancellare con un clic tutti i gol, le corse e l'anima regalata a ogni pallone e contro ogni avversario senza arrendersi mai. E poi quei salti in cielo per colpire di testa che ricordano tanto le schiacciate pazzesche di un'ex ala del vecchio Basket Napoli di nome Michel Morandais: faceva impazzire il pubblico del palazzetto come Victor ha fatto impazzire quello del Maradona. Tra l'altro hanno anche una certa somiglianza fisica e Michel era pure francese. Come il Psg: se per Kvara, singolarmente, Al-Khelaifi s'è spinto a offrire 110 milioni, va da sé che nel pacchetto è arrivato a 90 per Osimhen. Nel suo contratto fino al 2026, però, c'è una clausola rescissoria da 130 milioni di euro, e ciò vuol dire che il Napoli è sì disposto a trattare, ma non a scendere troppo al di sotto. Si vedrà. Ma qualcosa si muove, seriamente, in attesa che dalla Premier arrivi qualche segnale e che il mercato arabo apra i battenti (lo vuole l'Al-Ahli). Per il momento, comunque, è ancora lui il centravanti azzurro e ieri ha lavorato regolarmente con la squadra sul campo Comunale di Carciato: la parte fisica, quella tecnico-tattica e anche una chiacchierata in campo con Conte. A fine allenamento, fasciatura sulla caviglia infortunata a fine campionato e relax. Meritato.  

Lo scudetto e Kvaratskhelia

Kvara, invece, è in vacanza dopo l'Europeo e soprattutto in attesa di diventare padre: si rivedrà a Castel di Sangro, dal 25 luglio, quando poi bisognerà capire lo stato dei lavori del suo rinnovo. La storia è ancora in ghiaccio e il Psg non molla nonostante il veto assoluto, ma ieri è venuta fuori un'intervista del suo agente Mamuka Jugeli concessa al giornalista russo Nobel Arustamyan, il giorno prima dell'incontro con Adl e Manna a Düsseldorf. Parole importanti che sanno di retromarcia rispetto allo sfogo in cui disse che Khvicha avrebbe dovuto cambiare aria: «Non ho detto questo, ero solo dispiaciuto perché non avrebbe giocato la Champions... Ma abbiamo voglia di vincere lo scudetto. Per quanto riguarda il contratto, tutto dipende da De Laurentiis. Se pensa di vendere Kvara, lo farà. Se il Napoli dice di restare, abbiamo tre anni e Kvara rinnoverà». Niente male. Ma la distanza non è ancora stata colmata.


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