Napoli, prove di pace con Di Lorenzo e Kvaratskhelia

Il presidente De Laurentiis ha incontrato l’agente del capitano, a breve il summit per il rinnovo del talento georgiano
Fabio Mandarini
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ROMA - Aurelio De Laurentiis è sceso in campo, è andato in contropiede e ha anticipato i tempi della riunione con Mario Giuffredi insieme con il ds Giovanni Manna, la chiave diplomatica dell’incastro: il presidente, il direttore sportivo e l’agente di Giovanni Di Lorenzo si sono incontrati ieri a Roma, in FilmAuro, e per quattro ore hanno affrontato uno degli argomenti più delicati dell’estate del Napoli. In copertina insieme con il rinnovo di Kvaratskhelia, il secondo capitolo del libro già in lavorazione: a suo tempo. E innanzitutto il bilancio finale del confronto romano: segnali di pace. Un cauto ottimismo verso un clima di maggiore serenità che blinderebbe le aspettative di Antonio Conte, da sempre fautore di un solo pensiero in merito al giocatore, peraltro condiviso con il presidente: Di Lorenzo non è soltanto incedibile, piuttosto è un perno, un pilastro fondamentale della squadra che gradualmente il club sta plasmando seguendo le sue idee e le sue indicazioni. De Laurentiis e Giuffredi si rivedranno ancora oggi: un bis che autorizza ad avvalorare la fiducia carpita ieri. E che darà il via alla seconda missione: il presidente in Germania con il ds Manna per incontrare Mamuka Jugeli e affrontare anche il rinnovo di Kvara. Un altro incedibile e imprescindibile di Conte.

Di Lorenzo, segnali di pace

La riunione di Roma, negli splendidi uffici al terzo piano del nobile ed elegante Palazzo Bonaparte che da un lato guarda Piazza Venezia e dall’altro Via del Corso, è arrivata in coda ad altri tre o quattro momenti clou: la richiesta ufficiale di cessione che Di Lorenzo recapitò alla società alla vigilia dell’ultima partita della stagione, spiegando di ritenere ormai chiuso il suo ciclo per una serie di motivazioni calcistiche e non solo; un paio di contatti telefonici tra il capitano e Conte, prima dell’Europeo e dopo la partita con la Spagna; l’incontro a Napoli di due settimane fa tra il tecnico, il direttore sportivo e Giuffredi. La storia, dicevamo, comincia ad assumere contorni di maggiore serenità: alla tela ricamata con pazienza dal ds Manna sin dai primi istanti e agli interventi decisi di Conte dopo la sua investitura, s’è aggiunto il tocco di De Laurentiis. Sceso in campo in prima persona alle porte della presentazione del nuovo allenatore e dell’inizio della stagione - con i ritiri - per ristabilire il sereno e scrivere la parola fine in calce al caso.

Kvaratskhelia, si lavora sul rinnovo

I prossimi, invece, dovrebbero diventare i giorni della seconda missione: quella per tingere d’azzurro il futuro di Kvara. Dopo l’exploit del suo agente Jugeli e di suo padre Badri - «Vogliamo andare via, niente illusioni» - la tensione è salita. Alimentata dal pressing del Psg: offerta da 11 milioni a stagione al giocatore e di 110 milioni al Napoli. Rifiutata senza repliche da De Laurentiis. Manna, nel frattempo, aveva ricucito e programmato subito un nuovo incontro con Jugeli, da moderare a seconda del destino della Georgia agli Europei, ma alla fine Adl ha rotto gli indugi: possibile a strettissimo giro un blitz del presidente in Germania insieme con il suo ds per incontrare l’entourage di Khvicha, agente e padre, e per provare a dare una svolta definitiva alla questione del rinnovo riducendo le distanze. Il Napoli ha dalla sua la forza di un contratto fino al 2027, certo, ma blindare Kvara con il sorriso fino al 2029, dopo i segnali di pace con il capitano, renderebbe perfetto l’inizio della nuovissima era.


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