Benitez promuove Marin: “Ecco perché può servire al Napoli”

L'ex tecnico azzurro, sul difensore spagnolo: "Bravo di testa e sa impostare"
Benitez promuove Marin: “Ecco perché può servire al Napoli”
Fabio Tarantino

Rafa Benitez presenta Rafa Marin: «È forte di testa, sa impostare, è capace di fare grandi cose ma anche di commettere errori importanti. Deve maturare, ma può essere un buon giocatore». Pregi, difetti e focus tattico da parte dell’ex allenatore del Napoli che descrive così il centrale di proprietà del Real Madrid reduce dalla prima stagione tra i grandi in prestito all’Alaves dopo la lunga trafila nelle giovanili dei Blancos: «Nel Castiglia giocava a tre dietro, nell’Alaves in una difesa a quattro». Indizi e indicazioni in vista del Napoli che verrà. 

La storia

Anni 22, nato a Guadajoz, Rafa Marin è un centrale roccioso, alto 191 centimetri, con un buon piede destro, che in carriera ha ricoperto anche il ruolo di terzino sinistro. È reduce dal prestito all’Alaves, la prima avventura in Primera Division durante la quale s’è accorto della grande differenza rispetto al passato: «Sembra ci siano più spazi, ma il tempo che hai la palla tra i piedi è pochissimo, gli avversari pressano subito e devi pensare velocemente». Così parlava il centrale spagnolo pochi mesi dopo il suo debutto. A inizio gennaio, per un colpo al naso, ha anche indossato una maschera protettiva alla Osimhen. Ad esempio contro il Siviglia del suo idolo Sergio Ramos, con tanto di foto condivise sui social. In totale ha raccolto 33 presenze in campionato e 2 in Coppa del Re. Rafa Marin è stato sempre consapevole del suo destino. Ogni volta che parlava del Real, ricordava la folta concorrenza e i grandi campioni da allegare alla sua personalissima necessità di fare un percorso parallelo per imporsi nel grande calcio. Nella sua scelta definitiva di andare all’Alaves, decisivo anche un confronto con Davide Ancelotti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Rafa Marin, l'identikit

Nell’ultima stagione, dopo gli anni nel Castilla con Raul allenatore, si è distinto per abilità in marcatura, aggressività e senso dell’anticipo. Il Real ha osservato da lontano la sua crescita anche fisica. Già a dicembre, in Spagna, si sottolineavano i progressi del centrale che, in pochi mesi, aveva messo su massa muscolare (ora pesa 83 chili) ed era diventato più rapido - in gara arrivava a superare i 33km/h nonostante le lunghe leve - grazie a un allenamento di forza specifico e ad un’assistenza nutrizionale. A queste doti, Rafa Marin ha sempre aggiunto un’eleganza nel piede destro e una visione di gioco tipica del calcio spagnolo. Da lui partivano spesso le azioni sia nel lungo che nel corto


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Rafa Benitez presenta Rafa Marin: «È forte di testa, sa impostare, è capace di fare grandi cose ma anche di commettere errori importanti. Deve maturare, ma può essere un buon giocatore». Pregi, difetti e focus tattico da parte dell’ex allenatore del Napoli che descrive così il centrale di proprietà del Real Madrid reduce dalla prima stagione tra i grandi in prestito all’Alaves dopo la lunga trafila nelle giovanili dei Blancos: «Nel Castiglia giocava a tre dietro, nell’Alaves in una difesa a quattro». Indizi e indicazioni in vista del Napoli che verrà. 

La storia

Anni 22, nato a Guadajoz, Rafa Marin è un centrale roccioso, alto 191 centimetri, con un buon piede destro, che in carriera ha ricoperto anche il ruolo di terzino sinistro. È reduce dal prestito all’Alaves, la prima avventura in Primera Division durante la quale s’è accorto della grande differenza rispetto al passato: «Sembra ci siano più spazi, ma il tempo che hai la palla tra i piedi è pochissimo, gli avversari pressano subito e devi pensare velocemente». Così parlava il centrale spagnolo pochi mesi dopo il suo debutto. A inizio gennaio, per un colpo al naso, ha anche indossato una maschera protettiva alla Osimhen. Ad esempio contro il Siviglia del suo idolo Sergio Ramos, con tanto di foto condivise sui social. In totale ha raccolto 33 presenze in campionato e 2 in Coppa del Re. Rafa Marin è stato sempre consapevole del suo destino. Ogni volta che parlava del Real, ricordava la folta concorrenza e i grandi campioni da allegare alla sua personalissima necessità di fare un percorso parallelo per imporsi nel grande calcio. Nella sua scelta definitiva di andare all’Alaves, decisivo anche un confronto con Davide Ancelotti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Benitez promuove Marin: “Ecco perché può servire al Napoli”
2
Rafa Marin, l'identikit