Napoli, e se Osimhen restasse con Conte? La suggestione e gli scenari possibili

Il Napoli è in attesa di offerte interessanti. La clausola da 130 milioni è un ostacolo. Il giro delle punte non è ancora entrato nel vivo
Fabio Mandarini
4 min

S ì, certo, a gennaio Aurelio De Laurentiis anticipò la partenza di Victor Osimhen e lui stesso in piena Coppa d’Africa lasciò intendere di voler azzerare e ripartire altrove, meglio se in Premier, ma i costi legati alla clausola rescissoria da 130 milioni e al suo ingaggio da 10 milioni a stagione sembrano spaventare un po’, o comunque indurre a una riflessione i suoi corteggiatori. Tanto che finora il Napoli non ha ricevuto offerte tali da imbastire una trattativa concreta. Bene. Con un interrogativo a coté: e se alla fine Osi restasse? Anche lui come Kvara, Anguissa, Lobotka e compagni: tutti insieme appassionatamente alla corte del signor Conte. Compreso Di Lorenzo, certo, un altro degli imprescindibili pilastri che l’allenatore ha indicato agli ingegneri incaricati di costruire la squadra del futuro seguendo le sue indicazioni.

Il giro

Sia chiaro: giugno è appena cominciato, il grande giro dei centravanti non è ancora partito e il suo manager Roberto Calenda è al lavoro. E ancora: la storia tra Victor e il Napoli è di certo arrivata a un bivio e il super rinnovo annunciato a ridosso di Natale, con prolungamento di un solo anno, dal 2025 al 2026, ha ricordato un po’ le vecchie storie di Lavezzi e Cavani: firma, foto, saluti, sipario. Dopo una stagione così piena di contraddizioni e difficoltà, e un impiego meno continuo dell’anno di grazia-scudetto tra problematiche fisiche, Coppa d’Africa e successivo stress nonostante un’ottima media realizzativa, va da sé che per il Napoli sarà più difficile firmare il suo addio a fronte dei 130 milioni della clausola. E così, in attesa che la composizione definitiva del puzzle delle panchine d’Europa risvegli il mercato, viene fuori la suggestione di cui sopra: e se fosse Osi il centravanti del Napoli di Conte? Difficile, difficilissimo, facciamo anche di più. Ma l’allenatore non sarebbe mica dispiaciuto. Ci mancherebbe. E il popolo con lui.

Le ipotesi

Victor è un centravanti stellare che da solo, nelle giornate di una forma più o meno normale fa impazzire le difese e in una di grande condizione manda letteralmente in tilt un intero sistema difensivo dalla trequarti in su. Osi è un bomber di razza, un acrobata, il miglior colpitore di testa del circuito che fa la differenza quando c’è e soprattutto quando non c’è: un anno fa il Psg arrivò a offrire 150 milioni e lo United, a quanto pare, finanche qualcosa in più, ma De Laurentiis fu irremovibile e per onore di ambizione post scudetto disse no. E si giocò la famosa carta del duecentino: o 200 milioni o niente. Niente. Al momento, le cifre che girano sono meno ingenti, un bel po’, ma l’Al-Hilal non avrebbe problemi ad accendere la clausola e a portarlo in Arabia da sceicco. Osi, però, è giovane e ambizioso e sogna la Premier: di recente s’è riaffacciato l’Arsenal, London calling, si vedrà. Poi, Parigi, dove Victor è letteralmente di casa, proprio come la sua compagna Stef, e dove il Psg è sempre alla finestra a leggere la storia infinita di grandi attaccanti scritta con Adl dai tempi delle clausole di Lavezzi e Cavani.

P.S. Se vogliamo, i Gunners hanno in dote un po’ di uomini che non dispiacciono mica al Napoli: dal centrocampista offensivo inglese Smith Rowe, 23 anni, al difensore giapponese Tomiyasu, 24 anni, ex Bologna e anche obiettivo dell’ultimo mercato di gennaio. Si vedrà. Suggestioni a parte, certo.


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