ROMA - Alberto, paziente e indomito tifoso del Napoli a Roma, capace di dribblare anche il cerchio magico impegnato a proteggere il protagonista del giorno come una coppa di vetro soffiato di Murano, alla fine porta a casa il trofeo: una foto con Hamed Junior Traore. Il nuovo acquisto in pectore del Napoli: felice, contento, eccitato, sneakers rosse e felpa nera con strisce griffate di tanti colori. E sì, c’è anche l’azzurro: lo sfondo del suo presente e magari anche del suo futuro, chissà, considerando che la formula d’ingaggio dal Bournemouth è il prestito con diritto di riscatto fissato a 25 milioni. Junior, trequartista di 23 anni capace di fare la mezzala quando serve, arriva intorno alle 11.35 a Villa Stuart insieme con il responsabile scouting Maurizio Micheli: si fionda dentro e poi, intorno alle 15, lascia la clinica dopo aver completato con successo e soddisfazione (del club) il capillare iter delle visite mediche insieme con il dottor Raffaele Canonico, responsabile dello staff medico del Napoli rimasto in Italia come Micheli per evidenti ragioni di mercato. È reduce dalla malaria, è vero, ma è un ricordo lontanissimo e ora non deve fare altro che lavorare per acquisire in fretta la condizione e il ritmo partita smarriti all’alba di una stagione che in Premier lo ha registrato in campo per l’ultima volta il 24 settembre. In assoluto, invece, a novembre dopo un lungo vuoto e prima di contrarre il virus: una ventina di minuti in Carabao con il Bournemouth (il primo) e due partite con la nazionale, con la Costa d’Avorio, tra il 17 (2 gol alle Seychelles) e il 20. E arrivederci. A Napoli. O magari in Arabia: una volta definito anche l’iter burocratico - firme e varie - De Laurentiis vorrebbe farlo volare direttamente a Riyad, ma il programma è ardito e di certo legato alla permanenza fino alla finale. Si vedrà. E presto rivedrà anche i vecchi amici: con Di Lorenzo ha giocato a Empoli, con Raspadori a Sassuolo.