NAPOLI - A volte è finita pure quando sembra che non lo sia, perché i silenzi valgono più di mille parole, scavano distanze già incolmabili e semmai le dilatano: e quando poi ormai non c’è assolutamente più niente da dirsi, rimane semplicemente il gelo. Aurelio De Laurentiis e Cristiano Giuntoli hanno smesso di chiacchierare un bel po’ di tempo fa, forse entrambi neanche ricordano quando ma è un dettaglio: accadde un giorno, aprile scorso, durante una telefonata normale eppure definitiva, in cui la verità emerse limpidamente trasparente con la richiesta del ds di essere liberato. Poi, è caduta la linea... Per otto anni, avevano condiviso idee e progetto, ognuno seguendo il proprio istinto e le personali visioni e, come nelle migliori coppie, erano riusciti pure ad addolcire le numerose turbolenze. Ma stavolta, con lo scudetto ormai all’orizzonte e quel passato pure carico di stress alle spalle, stava per arrivare il momento giusto per staccarsi: non si resta in Paradiso a dispetto di se stesso, delle emozioni saziate con un capolavoro che ha pochi eguali, e in quel preciso istante, anche memore di una diversità acuitasi nel gennaio del 2021 e poi rimodellata, Giuntoli si è rimesso in discussione ed ha invocato il congedo rimasto seppellito in questo braccio di ferro che invece va avanti con la Juventus che lo aspetta.
Il contratto con il Napoli
C’è un contratto, scadenza giugno 2024, che rappresenta il legame giuridico e non più affettivo, e c’è una sfida, ormai anche di nervi, che tra De Laurentiis e Giuntoli finirà per evaporare o per resistere tra otto giorni, quando una stagione (la settima) si chiuderà ed un’altra ne comincerà, fatalmente. Liberare Giuntoli, entro la mezzanotte di venerdì 30, consentirebbe a De Laurentiis di tagliare dal monte-ingaggi 3 milioni e mezzo di euro (al lordo) da riconoscere ad un manager ormai adagiato ai margini del club; confermarlo, invece, lasciando che quell’accordo viva ed esista per altri dodici mesi, rappresenterebbe un atto di forza, costringerebbe il diesse a rinunciare alla Juventus, finirebbe verosimilmente anche a spalancare scenari nuovi e conflittuali. Ma qualcosa recentemente è cambiato, De Laurentiis è sembrato - o ha voluto dare l’impressione di essere - meno rigoroso, e Giuntoli, che intanto si «allena» dialogando con procuratori e colleghi, prova a sfuggire alla noia con simil-trattative, e dopo aver evitato la conferenza stampa di Garcia, ha attivato la suoneria del cellulare ed aspetta l’ultima chiamata o la prossima convocazione in sede. Magari si spediranno delle Pec.