Milan, segnali dopo lo shock

Non basta Loftus-Cheek appena presentato e nemmeno l’olandese Reijnders con la probabile aggiunta di Musah: ci vorrà molto altro ancora
Milan, segnali dopo lo shock© LaPresse
Franco Ordine
4 min

È cominciato con un terremoto, sembra destinato a concludersi con un robusto potenziamento la cui cifra tecnica è tutta da verificare. Il mercato del nuovo Milan incarnato dal trio Furlani-Moncada-Pioli ha queste caratteristiche e prende spunto dalle linee guida del fondo proprietario (profili giovani, stipendi bassi, cartellini a costi contenuti) per poi realizzare un mix tra il lavoro precedente preparato da Maldini e Massara e quello più marcatamente Milan, figlio delle segnalazioni dell’ufficio di Moncada. Giugno è stato un mese choc per i milanisti: in sequenza sono usciti di scena Paolo Maldini, qualcosa più di una bandiera, il garante del milanismo, poi Ibra che si è arreso agli acciacchi fisici rifiutando di restare a Milanello come club manager e quindi Tonali, il capitano del futuro, rossonero nelle viscere e considerato un pilastro di queste ultime due stagioni (scudetto più semifinale Champions league). 

MIlan, prima mossa Loftus-Cheek  

Per riprendersi e riguadagnare un pizzico di fiducia nel Milan che verrà non basta naturalmente Loftus-Cheek appena presentato e nemmeno l’olandese Reijnders con la probabile aggiunta di Musah, uno degli allievi prediletti di Rino Gattuso al Valencia che ne certifica la forza fisica “alla Kessie”, un carattere eccellente e grandi margini di miglioramento, specie sotto l’aspetto tecnico.  

Tesoro da oltre 100 milioni per il Milan 

Ci vorrà molto altro ancora. Fin qui il Milan del dopo Maldini si è dedicato completamente al centrocampo rimasto sguarnito dalla cessione di Tonali e dal grave infortunio di Bennacer. Tra qualche giorno decolleranno le altre trattative che puntano a rinforzare la tre-quarti (Moreno pista sicura) prima di passare al centravanti da affiancare a Giroud che resta forse l’incognita maggiore, anche la spesa più rilevante sul piano economico. Altra caratteristica: quanto è disposto a investire il Milan? La risposta sarà affidata alla contabilità degli acquisti ma su un punto proprietà e manager sono in perfetta sintonia: sarà utilizzata tutta la cifra guadagnata da Tonali più l’utile del bilancio al 30 giugno (9 milioni) e un pezzo del budget annuale, questo significa contare su 100-110 milioni, un lusso per i tempi magrissimi del calcio italiano. Eppure restano due interrogativi giganteschi sulla scena: il tempo necessario per assemblare il nuovo centrocampo e le difficoltà nel liberarsi di alcuni “pesi” della panchina (Origi, Rebic, CDK i più complicati da piazzare) che fin qui non hanno trovato alcun acquirente deciso né sistemazione diversa da Milanello.  

Missione vice Giroud 

Sarà sufficiente per far dimenticare la sanguinosa ferita di Tonali? Questo è il nodo di fondo col quale il Milan si misurerà lungo i tornanti della prossima stagione. Ultima riflessione: il centravanti non è un acquisto banale considerata l’età di Giroud. Thuram (finito all’Inter) per il costo (6.5. milioni netti più 10 di commissioni) dell’operazione e per la resa (passata come goleador) non è stato uno smacco. A condizione che chi prenderà il suo posto sia più competitivo. 


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