MILANO - Idee sparse per l’Europa, come sempre, per i colpi low-cost: il canovaccio milanista non presenta variazioni sul tema, soprattutto ora che una vagonata di milioni è stata investita su De Ketelaere e gli obiettivi di inizio estate hanno preso altre strade. La Ligue 1 resta in ogni caso il riferimento principale di Maldini e Massara. Marsiglia è stata terra di conquista per il Milan nell’ultimo week-end, in amichevole. Adesso l’ideale destinazione diventa Parigi per una missione ancora più delicata. Quella che riguarda Diallo, difensore polivalente del Paris Saint Germain che fa al caso per tanti motivi: abbastanza giovane ma di comprovata esperienza, temprato da tre stagioni sotto la Tour Eiffel dopo molti giri per l’Europa e con una dozzina di presenze in Champions League nel curriculum. Anche per questo, Diallo è diventato il primo nome nella lista del Milan pensando alla difesa.
Diallo, il piano del Milan
A patto, però, di smussare gli angoli della trattativa col Psg che nel frattempo ha soffiato Renato Sanches al Milan. Diallo gioca con disinvoltura in due ruoli: soprattutto nell’ultima stagione si è suddiviso senza problemi tra il centro e la fascia sinistra. Un po’ quello che è accaduto a un Kalulu arrivato al Milan come terzino destro e poi resosi affidabilissimo in mezzo. Oppure a Calabria e Florenzi, all’occorrenza adattati anche a sinistra. Un settore, quello mancino, dove la certezza è Theo Hernandez con Ballo-Tourè in seconda battuta. Il senegalese, in ogni caso, non dovrebbe muoversi da Milano. Ma i campioni d’Italia cercano di avere quattro potenziali titolari in mezzo, fermo restando l’addio a un Romagnoli che è ancora da sostituire. In più, una volta fatto il centrale difensivo Maldini e Massara lasceranno andare Gabbia alla Sampdoria. Mentre coi parigini si continuerà a parlare di Diallo laddove lo scoglio è l’ingaggio impegnativo del giocatore, già convinto della destinazione rossonera. Si tenterà la strada del prestito, nel corso delle ultime settimane di mercato. Con la pazienza che ha contraddistinto i due dirigenti rossoneri, come raccontato anche dagli agenti di De Ketelaere a proposito dell’estenuante trattativa per il belga. Dopo l’incontro a Bruges, l’operazione sembrava infatti arenata («I due club non volevano più parlarsi») ma il summit di Lugano ha cambiato gli scenari per il colpo dell’estate milanista. Così adesso la società cerca di ottenere condizioni vantaggiose, nell’ultima fetta di mercato da consumare alla caccia di altri due nomi.
Paratici e Milan, il canale diretto
Oltre al difensore - peraltro resta in corsa pure Tanganga del Tottenham - anche in mediana c’è da fare. Il Milan è alle prese con il dopo-Kessie. La possibile uscita di Bakayoko priverebbe Pioli di un certo peso specifico in mezzo al campo. Il cerchio sembra essersi stretto attorno al giovane Sarr del Tottenham, un altro in grado di proporsi anche sulla trequarti come lo stesso Kessie (l’anno scorso) e ora Adli. Il Milan, i suoi nuovi, li vuole pronti all’uso: 55 presenze in due anni di Ligue 1 con il Metz sono un buon argomento, l’interesse delle big d’Europa per Sarr (prima che il Tottenham sbaragliasse la concorrenza e girasse il centrocampista in prestito) fa il resto. Il dialogo con Fabio Paratici, uomo-mercato degli inglesi, rimane apertissimo. Quindi il canale diretto con Londra può portare sostanziali novità.