Milan, è già troppo tardi

Milan, è già troppo tardi© LAPRESSE
di Franco Ordine
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Nulla sarà come prima. Ed è un vero peccato mortale per il Milan che, da outsider, ha conquistato uno scudetto inatteso e particolarmente luminoso perché giunto in coincidenza di altri due risultati, il risanamento economico e la sconfitta del ricatto di calciatori e agenti, protagonisti di richieste golose di commissioni e stipendi. Nulla sarà come prima per il Milan, la sua storia specchiata fatta di successi euro-mondiali e una collezione inimitabile di Champions, per i suoi tifosi prima galvanizzati e poi depressi dall’imbarazzante trattativa tra le due proprietà affiancate (Elliott e RedBird) e l’area tecnica a caccia di deleghe e poteri, e infine per la prossima stagione, cominciata con un rischiosissimo ritardo. I rivali più quotati, l’Inter davanti a tutti, e la Juve, hanno già realizzato una grossa fetta del rispettivo calcio-mercato. Partiranno con un vantaggio, temporale, oltre che tecnico, che potrà pesare sui risultati della prossima stagione, appesantita già di suo da un calendario ripidissimo, per i rossoneri, nella fase iniziale. 

Qualunque sarà la narrazione dei protagonisti su un punto solo potremo concedere loro le attenuanti del caso: e cioè sul fatto che la fine della stagione ha coinciso con la trattativa per il passaggio di un socio di maggioranza a un altro. Sul resto non ci saranno scuse per nessuno. E in particolare nessuno potrà spiegare in modo razionale come si sia passati, dalla sfilata del 22 e del 23 maggio, con lo scudetto sul petto, con Maldini e i Singer sullo stesso torpedone a cantare e ballare, all’intervista esplosiva dell’ex capitano che ha spento i riflettori della festa popolare e acceso i fari del negoziato per il rinnovo contrattuale annunciato con frasi molto dure e molto crude. Nelle prime ore Elliott, invece di farsi guidare dal ragionevole senso di ragionevole diplomazia, ha patito il colpo basso. Da oggi c’è il tempo da recuperare sugli affari da concludere e sulla rosa da garantire a Stefano Pioli, un’altra inconsapevole vittima di questo giugno scellerato che ha avvelenato la stagione tricolore e la farà partire in grande ritardo rispetto alla concorrenza. Le scelte più importanti (sostituto di Kessie da assicurare, cifra tecnica della ¾ da potenziare, difensore centrale da aggiungere, contratto di Leão da prolungare) da realizzare sono sul tavolo di Maldini e Massara. Hanno una sola opportunità per cancellare queste settimane imbarazzanti: tirare una riga sui dissapori e fare tutto presto e bene. 


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