Giovane e veloce: ecco come nasce la nuova Lazio di Baroni

Sei acquisti, 12 compresa l’estate scorsa: età media 24 anni. Il ds Fabiani ha puntato su esplosività muscolare e cambio di passo
Fabrizio Patania
4 min

ROMA - La rivoluzione non è completa, ma poco ci manca. Dia, in arrivo dalla Salernitana, è il sesto acquisto della Lazio. Si aggiunge a Noslin, Tchaouna, Dele Bashiru, Castrovilli e Nuno Tavares. L’estate scorsa erano arrivati Castellanos, Isaksen, Rovella, Guendouzi, Pellegrini e Mandas. Dodici nuovi giocatori in dodici mesi, età media 24 anni. Il ringiovanimento di cui parlava il ds Fabiani sta prendendo corpo e sostanza. Toccherà a Baroni confermare il settimo posto del passato campionato, conservando la qualificazione in Europa League. Sarebbe controproducente chiedere al nuovo tecnico di correre subito per la Champions, anche se il mercato di Lotito non è chiuso e basterebbe poco (un altro paio di ritocchi) per immaginare traguardi ambiziosi. Ci dovrà provare, senza pressioni.

Il fanta sbarca sul Corriere dello Sport: iscriviti subito al nuovo gioco

Lazio, la difesa a quattro è una certezza

L’ex allenatore del Verona parte da un vantaggio. Puntare sulla difesa a quattro significa sfruttare il triennio di Sarri e appoggiarsi su una base solida. Provedel è uno dei migliori portieri del campionato. Romagnoli, Casale e Patric sono affidabili. La crescita di Gila ha sorpreso tutti. Il dato: 30 gol al passivo nel 2022/23 (seconda miglior difesa della Serie A), 39 nel passato campionato (quinta meno battuta). Tudor avrebbe comportato uno stravolgimento eccessivo sul campo e una spesa supplementare sul mercato. Non aveva senso. Baroni, spingendo molto con gli esterni, accoppierà anche Lazzari e Luca Pellegrini, a caccia di uno spazio superiore: con Sarri non capitava mai. Marusic è un titolare. Molto dipenderà da Nuno Tavares: viene da una stagione balorda con il Nottingham e si è infortunato alla prima uscita, ma dispone di mezzi fisici notevoli. Un’ala aggiunta.

Cambio di passo a centrocampo

Ecco la vera novità della Lazio. Sarri denunciava la staticità del centrocampo. Fabiani ha puntato sull’esuberanza, l’esplosività muscolare, lo “strappo” dei nuovi acquisti, quasi tutti giocatori dinamici, di grande passo. Intensità, pressione, velocità dovranno sopperire al deficit di inventiva e fantasia prodotto dalle cessioni di Luis Alberto, Felipe e Kamada. La scommessa è Castrovilli. Se l’ex viola, uscendo da un calvario lungo due anni, tornerà ai suoi livelli, la Lazio avvertirà meno il gap. Il resto toccherà alla mano sapiente di Baroni, in realtà alla ricerca di un nuovo play.

Baroni alla ricerca di un nuovo play

Per ora ha oscillato tra il 4-2-3-1 e il 4-3-3. Adotterà entrambe le soluzioni, ma dietro l’incertezza del tecnico si mascherano le rotazioni del terzetto di centrocampo, ancora senza riferimenti. L’unico vero play è Cataldi. Sarri stava impostando Rovella, interno dinamico, bravo nell’interdizione, meno immediato nella trasmissione della palla. Vecino si adatta a qualsiasi mansione. Guendouzi funziona meglio da numero 8 a tre. Castrovilli fa l’interno o il trequartista, Dele Bashiru ruba l’occhio in accelerazione ma va impostato.

Due per ruolo più Pedro in attacco

Due giocatori per ogni ruolo. Tre in attacco contando Pedro e la duttilità di Noslin, impiegabile da esterno o da centravanti. Hysaj rischia il taglio per motivi regolamentari a fine agosto. In lista Uefa bisognerà ricavare un posto per Tchaouna, under 22, l’ala destra destinata a soppiantare Felipe. Castellanos e Dia dovranno sopportare l’eredità di Ciro, meno prolifico negli ultimi due anni. Il senegalese ex Salernitana aggiungerà profondità e cattiveria negli ultimi sedici metri. A Formello in tanti pronosticano l’esplosione del Taty. Può essere il suo anno.


© RIPRODUZIONE RISERVATA