Lazio, Lotito esce allo scoperto: "Farò quel che serve"

Il presidente laziale fa una promessa in pubblico al suo allenatore, ma prima il club dovrà pensare a piazzare gli esuberi
Lazio, Lotito esce allo scoperto: "Farò quel che serve"© ANSA
Daniele Rindone
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ROMA - Pubblica promessa: «Una sorpresa di mercato per i tifosi? Farò quello che serve». Nel suo modo d’essere evasivo e sfuggente, Claudio Lotito qualcosa ieri ha detto lasciando il Consiglio federale. Prima una frecciata con riferimento non casuale, alla domanda “ci sono squadre con debiti che hanno speso 100 milioni” ha risposto «conosco i miei bilanci, mi attengo alle regole, parlano i fatti». In tema Lazio quel «farò» è un impegno a chiudere il mercato completando il piano affidato a Baroni. Attorno al concetto «quello che serve» si svilupperanno gli assalti finali. Lotito continuerà a comprare perché qualcosa manca, perché Baroni se lo aspetta, perché la piazza lo esige ancora di più dopo gli assalti lanciati dalle concorrenti vicine e lontane. La funzione per una volta ha superato l’esibizione del patron, fare quello che serve significa (si spera) che Lotito ascolterà le indicazioni emerse dai primi 10 giorni di precampionato. Aveva incrociato Baroni giovedì scorso a Formello nonostante le solite smentite che confermano. Ieri, sempre a Formello, è tornato il diesse Fabiani, presente all’allenamento delle 18. Sono iniziati i confronti tra società e tecnico, proseguiranno nelle prossime ore. La strategia di inizio luglio prevedeva l’aggiunta di un’ala più che di un trequartista. Nel frattempo Baroni ha provato due moduli, il 4-2-3-1 e il 4-3-3, e ha sperimentato i giocatori in tanti ruoli. Ha avanzato Guendouzi nel 4-2-3-1 ovviando alle assenze di Dele-Bashiru (dopo un problema muscolare) e Castrovilli (segue una tabella speciale per entrare in forma ed evitare rischi). La mossa Guendouzi svela un rilievo: nel modulo con i due mediani il tecnico non vede di buon occhio il duo Guendouzi-Rovella, vede più il tandem Rovella-Vecino per questione di equilibri. Nel 4-3-3 ha piazzato Rovella regista tra Guendouzi e Vecino, è il trio scelto contro il Rostock sabato. Baroni sarebbe dell’idea di proseguire con il 4-3-3, è l’assetto che gli consente di coprire meglio i ruoli garantendosi l’occorrente per sviluppare la sua filosofia. Ha spiegato che la scelta dei vertici, se alto o basso, farà oscillare l’assetto fra 4-3-3 e 4-2-3-1 anche in base agli avversari. Ma un’impronta sarà data.

Lazio, cessioni e obiettivi

Adesso sta a Fabiani e Baroni decidere come proseguire il mercato, se confermando la necessità di aggiungere un’ala o meno. Prima di tutto servono cessioni e questo è il compito che spetta al diesse. Lotito è stato chiaro, prima di comprare devono essere piazzati i giocatori fuori dai piani o in esubero. In uscita ci sono Hysaj, Cataldi stando alle informazioni di stato veicolate, più Cancellieri, Basic, Akpa-Akpro, Fares e André Anderson. Servono cessioni, meglio se plusvalenze. Le riflessioni in atto e la necessità di vendere rischiano di ritardare le ultime operazioni ad agosto, quando il mercato offrirà prezzi diversi e nuove occasioni. Non c’è la fretta di giugno. Fabiani e Baroni vagliano i nomi già conosciuti, ne possono spuntare altri. In questo strano mercato di tante false voci vere spuntano profili ogni giorno. Laurienté resta una pista concreta, si è raggiunto un accordo con il giocatore, non con il Sassuolo che chiede sempre 15 milioni. Può inserirsi il Southampton. Per Cherki il Lione chiede 20 milioni, può concedere solo uno sconticino, il nome si è raffreddato. Correa si è proposto a zero, se si svincolerà dall’Inter. Djukanovic è andato allo Standard Liegi. Tra i 10 intriga sempre Bellingham jr del Sunderland, 18 anni, valutazione di 15 milioni. James Rodriguez è stato offerto, non si è ancora liberato dal San Paolo perché in ballo c’è il pagamento di un bonus da circa 1,5 milioni che il giocatore avrebbe dovuto incassare alla scadenza del contratto (2025) e che pretende con la rescissione. Il San Paolo è furente. L’agente Mendes è atteso lì in settimana. Dall’Olanda ha parlato Stengs del Feyenoord, tra i primi trattati a giugno: «C’è stato un interesse da parte della Lazio, non ci sono stati segnali concreti, ma sono molto aperto alla possibilità». Il mercato è il tempo delle sorprese, ancora di più per questa Lazio che sta ridefinendo i piani.


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