Laurienté alla Lazio, ci siamo: tutte le cifre dell’affare

Il francese resta in pole tra gli attaccanti valutati, ma il ds Fabiani tiene pronte le alternative. Djukanovic dell’Hammarby è un investimento per il futuro
Daniele Rindone
5 min

La Lazio appende le sue nuove ambizioni alle ali. Ha glorificato Zaccagni con la “10”, scommette su Tchaouna, può adattare Noslin, ci ha provato per Greenwood, si è lanciata su Laurienté, vuole vendere Isaksen, deve tenersi Pedro fino al 2025. Destrutturare e ristrutturare l’attacco, è stato il piano principale del mercato. Le coppie d’ali sono fatte, ne sarà aggiunta una in più. Isaksen è in vendita, al di là del fatto che il nuovo arrivo sia o non sia legato alla sua partenza, ci sarà un altro innesto.

Lazio, Laurentié è l'obiettivo

Rapido d’ali e di piedi è Armand Laurienté, il francese del Sassuolo. Lo è stato nella prima stagione, chiusa con 7 gol e 6 assist. Meno nell’ultima pur avendo firmato 5 gol e 6 assist. Numeri comparabili, non troppo le prestazioni. La Lazio, perso Greenwood, s’è mossa subito per sondare il francese. C’è un accordo di base con il giocatore: contratto da circa 1,5 milioni. C’è distanza con il Sassuolo: richiesta di 15 milioni più bonus, budget di 10 milioni. La forbice non è ampia. Lotito può aggiungere uno-due milioni e confidare nel sì. Il Sassuolo venderà Laurienté, sondato da Parma e Besiktas a giugno. Non rimarrà in B. La Lazio si è mossa rapidamente pur non avendo urgenza di chiudere. Tratta Laurienté e si guarda attorno. Tiene in caldo il baby Djukanovic dell’Hammarby, ala montenegrina di 20 anni. Era stato vicino l’anno scorso. Costa intorno ai 5 milioni. Ha estimatori molto interessati. Possono spuntare nomi nuovi, nuove soluzioni. Il mercato di agosto, nel rush finale, regala sempre sorprese, schiude occasioni ad oggi imprevedibili. Ma questo è un ragionamento che coinvolgerebbe altri ruoli. Gli scenari futuri dipendono dal mercato in uscita, sempre che si arrivi ad altre uscite.

Laurentié, grande potenziale ma manca in continuità

La pista Laurienté ad oggi è la più calda. E’ rapido d’ali e piedi perché è un dribblomane: «Ho iniziato a giocare con mio fratello che ha nove anni più di me e mi divertivo a puntarlo. Sono entrato in una scuola calcio a cinque anni e poco dopo tutti parlavano dei miei dribbling. È la mia interpretazione del gioco», racconta di sé il francese. Nel 2023, dopo sei mesi dall’arrivo nel Sassuolo (giocava nel Lorient), si distinse come dribblatore dei cinque campionati top d’Europa: gli riusciva il 64,7% degli slalom. Precedeva Nico Williams dell’Athletic Bilbao, oggi una star, Samuel Lino (giocava nel Valencia), Leao del Milan e Dembélé (era nel Barcellona). Laurienté ha potenzialità, manca in continuità. E’ il difetto che aveva evidenziato Dionisi da tecnico del Sassuolo a settembre scorso, dopo l’exploit: «Pensa di aver raggiunto l’apice e invece è un ragazzo che va accompagnato, aiutato... Spesso si prende delle pause e se fa così non aiuta la squadra e se trascura questo diventa un giocatore normale». Laurienté stesso ha ammesso di dover migliorare in continuità: «L’obiettivo è quello, vorrei giocare sempre bene. A volte dipende dagli avversari, a volte dalle condizioni fisiche che non sempre sono ottimali. Ma c’è sicuramente una componente mentale, la testa giusta serve ogni giorno in allenamento per poter crescere anche in partita».

Lazio, Laurentié e quel passato con Mbappé

A 13 anni dribblava a Clairefontaine, il centro tecnico federale, culla dei talenti francesi. Laurienté aveva come compagno di stanza nientepopodimeno che Mbappé: «Non si parlava tanto del futuro, ma degli allenamenti, delle partite, di calcio in generale… Lui era un grande fan di Cristiano Ronaldo. E si parlava della scuola. Mbappé aveva voti migliori dei miei... Giocavamo in squadre diverse, era ed è una fonte di ispirazione». Si sono persi. Si erano conosciuti a Rennes durante un provino, entrambi sono classe 1998. Poi sono andati incontro a bivi personali totalmente diversi.


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