Greenwood è più lontano. Il pressing di De Zerbi, che gli telefona un giorno sì e l’altro pure, sta sortendo l’effetto desiderato. L’esterno inglese in queste ore potrebbe dire sì all’Olympique Marsiglia. La pressione nei suoi confronti a Manchester, con il rientro in sede della squadra dal ritiro in Norvegia e la ripresa degli allenamenti, lo starebbe spingendo verso una decisione definitiva. Mason e il padre ieri hanno preso altro tempo con gli intermediari della Lazio, ma Fabiani si è stancato di aspettarlo e l’ipotesi di un blitz in Inghilterra ha perso consistenza. Stesso discorso per Manna, diesse del Napoli. I club italiani, con l’OM vicino al traguardo, battono la ritirata strategica. Va tenuto aperto uno spiraglio perché sul mercato può cambiare tutto in un attimo, ma ieri il flirt tra Greenwood e la Lazio sembrava ai titoli di coda. Conta la volontà del giocatore, in attesa dell’offerta migliore. La proposta inviata da Formello al Manchester United sarebbe di riguardo: 22 milioni di sterline più il 50% dei diritti per la rivendita. Di fatto i Red Devils incasserebbero 25 milioni per la metà del cartellino, ma l’esterno inglese pare si stia convincendo a trasferirsi in Francia. Il corteggiamento di De Zerbi, che lo ha conosciuto in Premier, supererebbe le resistenze ambientali e le ostilità del Velodrome. L’OM ha già messo sul piatto i 30 milioni richiesti.
Lazio, cambiano obiettivi e strategie
La Lazio, circa due mesi fa, aveva riallacciato i fili di una trattativa impostata alla fine dello scorso agosto. Era stato preso un impegno con il giocatore e confermato nonostante gli acquisti di Tchoauna e Noslin. L’arrivo di Greenwood rimetterebbe in discussione la conferma di Isaksen. In organico ci sono anche Pedro e Cancellieri. Gli esterni non mancano. A questo punto, finirà il ritiro di Auronzo e Fabiani aspetterà di confrontarsi con Baroni. Le strategie, salvo colpi di scena e ripensamenti, potrebbero cambiare. L’investimento stanziato per Greenwood inevitabilmente verrebbe dirottato verso altri ruoli. Forse molto più un trequartista o una mezzala di costruzione che un centravanti. E’ stato riproposto Giovanni Simeone, ma la Lazio ha detto no. Un profilo come Samardzic (o altre candidature simili) potrebbe essere più funzionale per completare il 4-3-3 o 4-2-3-1 di Baroni. Dele Bashiru, con tutto il rispetto, non può da solo rimpiazzare Luis Alberto e Kamada. Vitor Roque, il giovane asso del Barcellona, e Bellingham junior (Sunderland) non sono nei radar di Formello. Alla Lazio manca un numero 10 autentico e restano forti dubbi sull’ipotesi che al posto di Ciro possano bastare Noslin e Castellanos.
Lazio, le parole di Lotito ai tifosi
Ieri Lotito, con scarsa eleganza, ha demolito Immobile. A poche ore dal ventennale della presidenza, è tornato a toccare il picco della contestazione. In via Allegri, dopo il Consiglio Federale, abbiamo assistito a un capannello deprimente tra sghignazzi e battute di pessimo gusto. «I tifosi non si fidano del mercato? Li porto con me se non si fidano, ma mettano loro i soldi... Stiamo allestendo una buona squadra, motivata. Baroni è un ottimo allenatore. Bisogna ringiovanire, la Spagna indica la strada, le bandiere sono ammainate. Il grande nome? Vi chiedo se Immobile lo scorso anno ha fatto bene. Come avere una macchina che si ferma per la strada, a noi invece serve che cammini». Per ora si è fermata la Lazio, come racconta la cronaca degli ultimi dodici mesi. Forse Lotito non se n’è accorto, il silenzio lo aiuterebbe.