Lazio, rebus Isaksen: non pensa alla partenza

Il danese non rientra nei piani di Tudor, ma vuole restare lo stesso. Per il club pesa l'investimento da 12 milioni più 4 di bonus
Marco Ercole
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ROMA - Isaksen è un rebus, da risolvere in un modo o nell'altro. Da una parte c'è la società, che sul giocatore ha investito in modo importante neanche un anno fa, versando al Midtjylland 12 milioni di euro (più altri 4 di bonus) e facendo firmare al ragazzo un contratto quinquennale. Dall'altra c'è Tudor, che pur apprezzando le qualità del danese, ritiene che altri profili possano essere più adatti per completare la rosa nell'ottica di una vera e propria rivoluzione tecnica che si aspetta per abbracciare la sua filosofia di gioco.
 
APPROCCIO. Il giocatore in tutto questo sta nel mezzo, tra il desiderio di affermarsi a Roma e la paura di non riuscire a trovare spazio con il tecnico croato. La sua volontà al momento propende più per la prima opzione, vorrebbe giocarsi le sue opportunità a Roma, con un anno di esperienza in Italia sulle spalle e, soprattutto, con la possibilità di allenarsi sin dal primo giorno di ritiro con il nuovo allenatore. Quello che ha "promosso" da subito, sottolineando di vederlo più adatto al suo stile: «Penso - aveva detto nel momento dell'avvicendamento in panchina - che mi si addica meglio il suo tipo di calcio rispetto a quello di Sarri». Ma da quello che si è visto nelle 11 partite con Tudor alla guida, questo pensiero non sembra essere condiviso dal mister, che lo ha impiegato solamente per 220 minuti, ottenendo in cambio un gol, quello realizzato nel finale del match vinto 4-1 contro la Salernitana. Decisamente poco per pensare a un coinvolgimento maggiore di Isaksen nel ciclo che si appresta a iniziare nella prossima stagione.  
 
REBUS. Ecco perché, dal punto di vista del tecnico, il danese potrebbe essere tranquillamente sacrificato. Rumors avevano parlato anche del suo possibile inserimento da contropartita tecnica nell'operazione per l'attaccante del Feyenoord Calvin Stengs, vecchio pallino dal club, ma dalle segrete stanze di Formello assicurano che il giocatore resterà a Roma anche la prossima stagione per giocarsi le sue opportunità. L'idea è quella di non svalutare l'investimento fatto per un giocatore che in Danimarca aveva fatto fuoco e fiamme, comprese le due partite disputate da avversario della Lazio in Europa League (segnando sia all'andata che al ritorno). Anche se dovesse restare in organico, però, spetterà sempre a Tudor (restando in sella) decidere se dargli fiducia o no. Per il momento, insomma, il rebus resta ancora irrisolto.


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