Tudor, le richieste scottano: Lazio spiazzata, Lotito ha preso tempo

Immobile, Guendouzi, Isaksen, Rovella, Cataldi e Lazzari tra le eventuali cessioni ipotizzate dal tecnico, mentre Lotito prende tempo: i dettagli
Fabrizio Patania
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ROMA - Tre giorni di colloqui, il gelo è calato nella sala stampa quando sono fioccate le domande sul mercato e Tudor si è avvalso della facoltà di non rispondere. Domenica notte all’Olimpico, esaurita la festa per Eriksson e Felipe Anderson, si è capito cosa aspetta la Lazio. «È giusto parlarne privatamente con la società» ha spiegato l’allenatore croato. Gli chiedevano di Guendouzi e di un centravanti da aggiungere a Immobile e Castellanos. Il tavolo è aperto e chissà quando si chiuderà, tutto è possibile con Lotito il temporeggiatore, diffidate dallo scontato.

Lazio, le cessioni chieste da Tudor

Tudor ha fatto nomi e cognomi tra venerdì, sabato e domenica. Luis Alberto, tra colpi di genio e altri di testa, aveva fatto ammattire anche Sarri e Inzaghi: partirà e il suo caso è slegato dai piani dell’allenatore croato. Le richieste sono ambiziose in entrata (almeno due difensori centrali, un esterno sinistro, altri acquisti tra centrocampo e attacco), ma sono ancora più scottanti in uscita. In lista ci sarebbero Guendouzi, Isaksen, Cataldi, Immobile, Lazzari e forse Rovella, l’unico su cui intenderebbe lavorare e non certo in cima alle sue preferenze. Vecino e Kamada formano il tandem prediletto. L’ex Monza dovrebbe mettere su qualche muscolo, non ha la cilindrata fisica del calciatore di Tudor. «Io mi sono adattato, ora voglio essere centrale nelle scelte» l’avvertimento del croato, partito lunedì per una breve vacanza a Spalato.

Lotito riflette sulle richieste del tecnico

Secondo alcune indiscrezioni, si sarebbero aggiornati a domani. La versione della società è un’altra: i contatti telefonici sono quotidiani, non servono altri incontri. Di sicuro la salita sembra ripida. La Lazio è rimasta spiazzata o forse no. Sapeva di un adattamento complicato dal punto di vista tattico alle esigenze di Tudor, ma prevaleva l’interesse supremo. Portare a termine il campionato e centrare la qualificazione alla prossima Europa League (il Napoli insegna) chiudendo una stagione complicatissima. Ora il tema della ricostruzione è diventato centrale e le tubolenze dello spogliatoio non si sono esaurite: se possibile, sono peggiorate rispetto alla gestione Sarri. Pesa un altro aspetto, di ordine tattico e finanziario. Per Guendouzi, Isaksen e Rovella la Lazio ha investito 50 milioni l’estate scorsa. Era necessario discuterli? Tudor ha recuperato Kamada e ha messo in crisi un’altra larga parte dell’organico. Zaccagni ha cambiato ruolo. Alessio Romagnoli, nel suo sistema, fatica. Il croato vuole altri due centrali perché gioca a tre e gliene serviranno sei per affrontare Europa League e campionato.

Felipe e Luis Alberto da sostituire, voci su Italiano

Intanto bisogna reclutare sostituti all’altezza di Felipe e Luis Alberto senza contare il rientro dei prestiti e la necessità di un centravanti di livello. Castellanos, difeso dalla società, ha segnato appena 4 gol, gli stessi di Cancellieri all’Empoli. Ciro è un simbolo e ha portato di peso la Lazio agli ottavi Champions (4 gol pesantissimi): può giocare meno o valutare altre offerte, ma sarebbe ancora un riferimento per un club che non ha più niente di laziale. Tare, Inzaghi e Peruzzi avevano giocato con Lotito prima di diventare dirigenti o allenatori. Storie lunghissime. Sarri, da solo, riempiva la scena. Ora c’è un vuoto enorme, nessuno in cui identificarsi. Perplessità normali per la piazza. Fa bene Tudor ad alzare il tiro delle richieste, deve ragionare la società, finita in un vicolo cieco, perché non ha le disponibilità del Chelsea per ribaltare tutto. Circolano le prime indiscrezioni legate al nome di Vincenzo Italiano. Sono premature. Lotito non brucia un allenatore preso a marzo, ma certo non può sbagliare niente. Ha bisogno di un piano condiviso, senza compromessi.


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