Lucas Leiva è stato ufficializzato ieri dal Gremio: chiuderà la carriera a Porto Alegre, tornando dopo quindici anni (dieci nel Liverpool, gli ultimi cinque alla Lazio) nel club che lo aveva lanciato verso il grande calcio. Sarri, invece, aspetta lo svincolato Romagnoli. Trattativa aperta da tre mesi e non ancora chiusa, anzi rimessa in discussione a un passo dal traguardo e pochissimi giorni dal raduno per le visite mediche, fissato domenica 3 luglio, e dalla partenza per il ritiro di Auronzo di Cadore, martedì 5. Il tecnico della Lazio chiedeva un difensore centrale e un terzino sinistro a gennaio. Siamo alla fine di giugno e rispetto al mercato invernale ha perso Luiz Felipe. Attende notizie, freme per gli acquisti. Romagnoli, ex capitano del Milan, sarebbe una priorità per cominciare a lavorare dal primo giugno sulla linea difensiva in coppia con Patric, portato al rinnovo (ancora da depositare) e in attesa di un altro rinforzo. Kamenovic e Radu (da depositare) gli altri due centrali oggi a disposizione di Mau, considerando Acerbi in uscita. Un po’ poco, senza entrare nel tema legato ai portieri, per ipotizzare la ricostruzione del reparto più fragile della Lazio negli ultimi anni.
Romagnoli, il fumo di Londra
Soltanto la pazienza di Alessio, nato ad Anzio e cresciuto con la passione per i colori biancocelesti (mai negati), nonostante il settore giovanile e il debutto in A con la Roma, tengono ancora in piedi l’operazione. Già, perché Romagnoli non si è stancato di aspettare e sinora ha congelato l’offerta del Fulham (4 milioni di euro netti di stipendio) pur di dare precedenza a Lotito e Tare. Quanto altro tempo resisterà? Sarri e anche tutti i tifosi della Lazio si augurano che non si stanchi e non decida di rinunciare. Secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe ancora una differenza economica di circa 500 mila euro tra offerta (2,8-3 più bonus) e richiesta (3,7) a rallentare l’operazione. La scelta di Alessio, di percorso sportivo e di sentimento, di campionato (Serie A) e di prospettive (azzurre), ma anche di obiettivi (la Lazio partecipa all’Europa League, il Fulham è neopromosso in Premier) non giustifica un ragionamento legato solo ai soldi. Aveva la penna in mano e non ha firmato, dicono. Fosse così, non avrebbe atteso a lungo. Gli inglesi, però, possono sfilarlo alla società biancoceleste.
L'incastro con Acerbi
Secondo la versione trapelata da Formello, invece, la Lazio lo porterebbe alla firma solo dopo aver ceduto Acerbi. E non è detto che succeda entro la partenza per Auronzo. L’ex Sassuolo ha chiesto di andare via a causa delle contestazioni feroci subite dagli ultras durante la stagione. Lotito non è così convinto di venderlo e anche Tare, sembra, preferirebbe tenerlo o attendere l’uscita prima di chiudere per Romagnoli. La Lazio chiede 4 milioni per il cartellino. Federico Pastorello, l’agente, sta lavorando per trovare una sistemazione. Acerbi, ancora nel gruppo dell’Italia di Mancini, cerca un club di prima fascia. L’Inter di Inzaghi è fredda, ha altri obiettivi. Per Juve e Napoli si potrebbero aprire degli spazi più avanti. Negli ultimi due o tre giorni si è parlato molto del Milan. Un incontro casuale con Pioli in un ristorante di Forte dei Marmi. Qualche possibilità c’è, da cavalcare con cautela. Il club rossonero non ha scartato l’opzione, ma neppure lo considera in prima fila: sfumato Botman, sta lavorando su altri difensori centrali. Non è detto che Maldini e Massara riescano ad arrivarci. Così l’alternativa Acerbi potrebbe resistere, ma non si deciderà in pochi giorni. Dietro Tomori e Kalulu, con il rientro del danese Kjaer, il Milan metterebbe un profilo più giovane. Pioli ha stoppato la cessione di Gabbia. Acerbi ha due vantaggi da sfruttare oltre all’esperienza: il piede mancino ed entrerebbe in quota “italiani”.