Juve, all in Elkann

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Juve, all in Elkann© Juventus FC via Getty Images
Ivan Zazzaroni
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Trentotto milioni per Nico (con articolazione da bilancio) e 7 per il prestito secco di Conceição jr dopo Douglas Luiz, Thuram, altro junior, Cabal, Kalulu e Di Gregorio. Sempre, sia chiaro, in attesa di Koopmeiners, 59 milioni, e eventualmente di Sancho, legato alla partenza di Chiesa. Giuntoli sta cambiando faccia alla Juve. Del resto era lui il secondo - Allegri il primo - a ritenere che la squadra della scorsa stagione non fosse da primi due posti. Accontentato Motta, evitato qualsiasi confronto col passato: stavolta il mercato è stato fatto eccome, la proprietà l’ha autorizzato fornendo risorse inattese. La costruzione porta a una conclusione: la Juve vuol tornare a vincere in fretta. Nico, Douglas Luiz e Koopmeiners appartengono infatti alla Last Gen, Thuram e Conceição non sono certo alle prime armi. Resta da vedere se i soli tre big di Max - Szczesny, Rabiot e Chiesa - fossero peggiori dei nuovi. Lo dirà il campo.

Le odiate date del mercato: spiegazione

Sento spesso parlare di date del mercato scandalose e campionati falsati fin dal primo turno. Anche il presidente della lega Casini si è detto contrario alla chiusura della campagna acquisti dopo tre giornate. E allora provo a chiarire a lui e ad altri le ragioni che inducono le leghe a fissare l’odiata scadenza. Le prime quattro del ranking europeo (Inghilterra, Spagna, Germania, Italia) non qualificano squadre alla Champions attraverso i playoff. Dalla quinta (Francia) in avanti, sì: quindi Portogallo, Olanda, Belgio... Se il mercato chiudesse prima della fine dei preliminari (28 agosto) le altre leghe perderebbero la possibilità di rafforzarsi in vista della coppa più prestigiosa. Si autorizzerebbe così uno squilibrio normativo e tecnico. Significativo un episodio recente. Tre leghe top volevano effettivamente chiudere il mercato prima dell’inizio dei rispettivi tornei nazionali, la Spagna si è però opposta: i flussi di cassa non consentivano alle squadre di coprire finanziariamente le operazioni. La Serie A ha proposto di forzare la decisione per non avere giocatori distratti dal mercato. La replica spagnola è stato un rifiuto senza condizioni. Le top 5 (stop per tutte venerdì) han lasciato facoltà alle leghe “minori” di restare aperte anche oltre il 30 agosto, sia per beneficiare di eventuali esuberi delle prime leghe, sia per raggiungere obiettivi a condizioni economicamente più favorevoli.

Lukaku, Manna per Conte

Giovanni Manna ce l’ha fatta: ha impiegato due estati per portare a casa Lukaku, anche se indirizzo e città sono cambiati. Ci aveva provato a lungo prima dell’arrivo a Torino di Giuntoli per cercare di soddisfare Allegri. Ma niente: convinse il giocatore e il suo legale, non il Chelsea che per disperazione favorì in chiusura il prestito alla Roma. Non ho mai nascosto di apprezzare tantissimo il belga, che ha numeri eccezionali (301 gol in 636 partite con i club, 85 in 119 con la nazionale). È il terminale ideale per il gioco di Conte. Per rendere al massimo non ha bisogno di condizioni speciali: sa essere individualità e squadra.

Ma quali Diavoli & tortellini?

Come bolognese originale, cresciuto a tortellini in brodo di nonna Gisella, non posso accettare che la Gazzetta titoli “Diavoli & tortellini” un pezzo del grande “Bovo” Bovolenta su Sacchi, Ancelotti e Pioli, i tecnici degli scudetti milanisti arrivati da Parma. Ancelotti è di Reggiolo, provincia di Reggio Emilia, Pioli di Parma e Sacchi di Fusignano, Ravenna. I tortellini sono bolognesi e in parte modenesi (Castelfranco Emilia la culla); di Parma sono gli anolini, di Reggio e del Ravennate i cappelletti. Tutti cugini di secondo grado del leggendario ombelico di Venere. Con il calcio si può anche sbagliare, con i tortellini no.


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