Retroscena Juve: Motta li taglia e lo store fa sparire le magliette di 7 epurati, ecco chi sono

Incedibile decisione del merchandising: non sono acquistabili le maglie personalizzate di chi non rientra nei piani del tecnico
Massimiliano Gallo
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TORINO - Il sospetto è che il negozio online della Juventus sia gestito direttamente da Thiago Motta. Non si spiega altrimenti la scoperta in cui ci siamo imbattuti ieri, nemmeno ventiquattro ore dopo l'editto di Pescara con cui l'allenatore italo-brasiliano ha dato il benservito a un elenco corposo di calciatori ancora sotto contratto. Dopo il 2-2 col Brest, il tecnico ha risposto a una domanda su Chiesa, ma di fatto ha tirato dentro anche Arthur, Rugani, De Sciglio, Szczesny, Kostic, McKennie, Djalò e Nicolussi-Caviglia. Nove in tutto. Un benservito teorico, ovviamente, visto che ancora resiste la validità di quei pezzi di carta denominati contratti. Ma Motta evidentemente moriva dalla voglia di far sapere al mondo che lui quei calciatori li ha depennati e non vuole saperne più niente: «Dietro la sua esclusione (di Chiesa, ndr) ci sono ragioni di mercato: sia per lui che per gli altri che sono rimasti a Torino, tranne Fabio Miretti che in questo momento è infortunato. Noi siamo stati chiari all'interno, abbiamo parlato con ognuno di loro. Abbiamo dei giocatori forti, bravi e che sono abituati a giocare con continuità. La società per loro sta cercando di trovare delle soluzioni e loro devono cercare delle soluzioni nel più breve tempo per il bene loro, della squadra e quello di tutti».
Oplà. Detto, fatto. Il giorno dopo, le loro magliette (in realtà di sette calciatori, resistono quelle di Djalò e Nicolussi-Caviglia) non si trovano più sullo store online del club. Avranno anche un contratto ma per noi non esistono e quindi non devono esistere nemmeno per i tifosi. Efficienza orwelliana più che sabauda. Se non piacciono all'allenatore, non devono piacere neanche a voi. Quando si dice l'importanza dell'ambiente. Si marcia tutti nella stessa direzione. E poi Motta si dispiacerebbe se dovesse ritrovare Chiesa e Szczesny ancora ai primi posti nelle preferenze del popolo bianconero. Qualcuno se la sente di rovinare l'umore dell'allenatore in un momento così delicato? Le sorti della Juve sono quasi interamente affidate a lui (con la collaborazione di Giuntoli certo), meglio non contraddirlo.
C'è però un bug. I tifosi di Chiesa e Szczesny possono sempre ricorrere a uno stratagemma: la customizzazione personalizzata. Quella è ancora possibile. Paghi, acquisti la maglietta, e poi la scritta te la fai mettere a parte. In questo caso i ribelli resistono. Compri una c, compri una h, compri una i e via dicendo. E compare quel cognome che quattro anni fa fece sognare il popolo bianconero. E che oggi invece è in testa all'elenco dei giocatori non graditi. Prima o poi anche questa opzione sarà eliminata. Meglio affrettarsi. Poi ci sarà solo il mercato nero. O il secondary merchandising. Lì i prezzi delle maglie bianconere di Chiesa e Szczesny saliranno subito alle stelle. L'irresistibile fascino degli epurati.


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