Juve tra Koopmeiners e Nico Gonzalez: scoppia l'intrigo di mercato

L’Atalanta non apre per la mezzala, Giuntoli va sull’esterno argentino che piace a Gasperini e prova a mettere dentro McKennie: tutti i dettagli
Fabio Massimo Splendore
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Un intrigo in piena regola. Attori (calciatori) in entrata, in uscita, tre club sul set: la Juventus, l’Atalanta, la Fiorentina. Schermaglie, strategie, ognuno gioca la sua parte. Cominciamo dall’amministratore delegato dell’Atalanta Luca Percassi che sul tema clou di casa bianconera, K oopmeiners, tiene il punto, e anche ieri segue il suo legittimo copione. «È ancora qua, come gli altri giorni. Non è cambiato nulla». Nessun riferimento all’offerta da 45 milioni di euro della Juventus per la mezzala olandese che ieri a mezzogiorno era dato in un ristorante di Bergamo Alta. Dissolvenza e la camera inquadra la strada tra Torino e Firenze. Il tema è Nico Gonzalez: era un obiettivo della Juve con Chiesa già fuori, può esserlo, effettivamente lo è, anche se Fede è ancora dentro ma lontanissimo dal progetto di Thiago Motta. Già, Nico, quello per cui l’Atalanta sta aprendo una trattativa dopo aver lavorato per un mese sotto traccia: 28-30 più bonus non bastano. Poi il mercato è fatto di verità svelate e coperte, per cui gli obiettivi a volte si dichiarano, a volte è meglio coprirli, negarli. E l’Atalanta almeno ufficialmente su Nico ha piacere, almeno in questa fase, di far passare il messaggio che guarderebbe altrove e le esigenze sarebbero altre. Ricordiamoci il gioco delle parti pirandelliano: aiuta a leggere il mercato.  

Juve e Atalanta su due binari di mercato

E dunque Atalanta-Nico, ma deve uscire El Bilal Touré (e tutti gli alert sul mercato estero sono accesi, con lo Stoccarda più esposto ma non caldo). E Juventus-Nico, affare subordinato ad altri aspetti: parliamo di contropartite tecniche. Perché la Fiorentina valuta il suo argentino almeno 40 milioni (quando vendi si fa così, poi magari tra 35 e 40 chiudi) e i bianconeri vorrebbero inserire McKennie per abbattere una quota di parte fissa: lo statunitense è in uscita e ha già rifiutato l’Aston Villa per una questione di buonuscita. Attenzione ad una prospettiva in più, da tenere in piedi come ipotesi ulteriore ma sulla sfondo: Szczesny, considerato che la Fiorentina cerca un portiere bravo con i piedi, esigenza di Palladino. Per il portiere polacco pesa il maxi ingaggio da 6 milioni. Diciamo che tra i due litiganti Gonzalez può sentirsi virtualmente lontano da Firenze e, in questo senso, i viola si portano avanti con la trattativa per Albert Gudmundsson, lasciando Berardi come opzione ulteriore, magari da gran finale. 

Juve, tutti gli scenari di mercato

E ora proviamo ad andare un po’ oltre quel che si vede. L’inserimento della Juventus su Gonzalez mescola una opportunità tecnica reale (a Motta tra l’altro piace molto) e magari una sottigliezza politica. Una volta uscito Chiesa, chiaro che l’esterno serve e arrivare a Nico Gonzalez significa assicurarsi uno dei migliori in A nel ruolo cogliendo l’opportunità di togliersi un esubero. Occhio però, perché sulle valutazioni delle contropartite e del cash restante potrebbe incagliarsi la trattativa. E Koopmeiners? Resta l’obiettivo principe per Thiago Motta, non ci piove. L’Atalanta ha sempre ed esclusivamente ragionato sul cash, no contropartite. C’è la linea di confine della Supercoppa Europea, il 14 agosto contro il Real Madrid, per tenersi un tempo utile a rimpiazzare Koop se uscisse. Ma anche su questo, il mercato ci ha insegnato che le opportunità poi possono portare a spostare i limiti temporali. Certo, la Juve dovrà avvicinarsi di più a quei 60 milioni richiesti, toccando 55 e dintorni tra parte fissa e parte mobile. Resta quella lettura politica sottile, che pure può far parte del canovaccio: io Juve arretro su Nico e lascio strada a te, Atalanta. Però ci si mette seduti e si ragiona su Koop per chiuderlo. Insomma, ad ognuno il suo. Vedremo. 

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