Tesoretto Juve, ci sono 100 milioni di esuberi

Alla Continassa è il momento delle cessioni: da Szczesny a Chiesa, da Huijsen e Soulé, ecco chi ha la valigia pronta
Giorgio Marota
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Alla Continassa circolano già le prime leggende sul perfezionista Thiago. Una tratteggia più delle altre il personaggio: dopo essersi insediato nel nuovo posto di lavoro, e in attesa di pronunciare le prime parole pubbliche da bianconero domani pomeriggio, Motta si sarebbe fatto recapitare direttamente sulla scrivania del proprio ufficio le foto con i nomi di tutti i dipendenti. Dovrà lavorare insieme a loro nei prossimi tre anni e vuole memorizzare in fretta facce, difetti, sorrisi e segni particolari di ciascuno per creare fin da subito il miglior feeling. Quel plico si aggiungerebbe al dossier degli esuberi, che il nuovo allenatore ha studiato in profondità prima ancora di sbarcare a Torino. Sono ragazzi che lui non vede e non c’entrano questioni personali. Le ragioni sono molteplici e tutte squisitamente tecniche oppure economiche: ad esempio c’è chi è considerato poco adattabile alle sue idee di calcio, chi sa fare un solo ruolo («chi gioca in una posizione deve essere un fenomeno, altrimenti bisogna che si adatti», disse Thiago mentre allenava il Bologna), chi potrebbe non tenere lo stesso standard dei titolari o, molto più semplicemente, chi per ragioni economiche può portare in cassa i soldi necessari per arrivare ad altri profili più graditi.

Juve, una squadra di esuberi

Nel calcio li chiamano “esuberi” e la Juve, che si è già mossa sul mercato acquistando Di Gregorio, Douglas Luiz e Thuram, ne ha talmente tanti da poter allestire una sorta di squadra B che vale nel complesso 100 milioni di euro. Szczesny (stipendio da 6 milioni netti) è già stato rimpiazzato dall’ex numero uno del Monza, proprio il club che sogna di arrivare al polacco mentre lui riflette sulle offerte arabe. I terzini di questa squadra-fantasma sarebbero De Sciglio, che in stagione ha giocato 45’ dopo l’infortunio, e Tiago Djaló, l’acquisto dello scorso gennaio che però ha esordito soltanto nel quarto d’ora finale dell’ultima giornata. Al centro della difesa due calciatori con storie, percorsi e destini diversi: Huijsen e Rugani, il primo giovane rampante reduce da un buon prestito nella Roma e l’altro fresco di rinnovo di contratto eppure già simbolicamente in uscita. Dell’intero pacchetto difensivo è certamente Huijsen quello con più mercato: piace al Psg e non solo, la Juve spera di ricavare almeno 30 milioni dalla sua cessione. Dal portiere e dagli altri 3/4 della difesa possono entrare una manciata di milioni, comunque utili a rimpolpare il famoso tesoretto.

Juve, i bianconeri in uscita

Nel centrocampo di chi ha le valigie già pronte giocherebbero McKennie e Nicolussi Caviglia. L’americano era stato virtualmente venduto all’Aston Villa nell’ambito della maxi-operazione Douglas Luiz, prima che il suo agente pretendesse una commissione giudicata troppo alta; così nello scambio è finito Barrenechea mentre Weston sembra destinato a tornare in Patria all’Inter Miami. Giuntoli ha fissato da tempo il prezzo: tra i 15 e i 18 milioni. Per quanto riguarda Nicolussi Caviglia, il 24enne di Aosta che legge Dostojevskij e ascolta Guccini, le richieste arrivano in particolare dal campionato di Serie B; Allegri lo ha rivalutato come vice Locatelli e può essere ceduto per 2-3 milioni. Thiago vorrebbe infine stravolgere la zona della trequarti e in particolare la batteria degli esterni: Chiesa è ai margini e sembra aver rotto con la società per la nota questione del contratto, anche se le offerte dai 25 milioni in su scarseggiano, su Soulé c’è sempre forte la Roma e Kostic non viene considerato adatto alla rivoluzione tattica. Il problema del serbo, come di Milik che sarebbe il centravanti degli esuberi, è la condizione fisica: entrambi si sono fatti male con le rispettive nazionali, uno durante l’esordio a Euro 2024 (Kostic) e l’altro nell’ultimo test che precedeva la partenza per la Germania (Milik). Cedere calciatori infortunati è un po’ come vendere il ghiaccio agli eschimesi: un’operazione parecchio complessa.


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