Koopmeiners, ora l’affare si complica: i motivi

L’Atalanta vuole 60 milioni e non fa sconti anche se l’olandese pressa: Giuntoli insiste e riparte da quota 45
Filippo Bonsignore
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Subito al lavoro ma con l’intoppo Koopmeiners. Non ha perso tempo, Thiago Motta. Dopo aver toccato con mano l’affetto dei tifosi della Juve, il tecnico si è immediatamente calato nella nuova realtà ed è stato subito impegnato in un summit di mercato con la società. Nel vertice con Cristiano Giuntoli e gli altri dirigenti sono state pianificate le prossime mosse per completare la rivoluzione bianconera. In realtà si tratta di conferme, perché sono state ribadite le linee guida che erano state tracciate nei colloqui telefonici delle scorse settimane quando l’allenatore era in vacanza. La Juve e Thiago hanno le idee molto chiare, insomma, su quali sono gli obiettivi da raggiungere per allestire una squadra in grado di affrontare cinque competizioni e di tornare a lottare per lo scudetto. Douglas Luiz, Di Gregorio e Khephren Thuram rappresentano decisamente un buon punto di partenza ma il lavoro non è ancora concluso. La priorità rimane il centrocampo e qui il nome è ben noto: sarebbe Teun Koopmeiners il punto esclamativo da mettere sul rinnovamento del centrocampo ed è qui che che il cielo sulla Continassa è diventato più nuvoloso perché l’assalto all’olandese dell’Atalanta si complica.

Juve, l'affare Koopmeiners si complica: cosa succede

Resta infatti ampia la distanza tra i due club sulla valutazione del giocatore. La Dea, pur consapevole di essere destinata a perdere uno dei propri leader - come dimostrano, tra l’altro, l’acquisto di Zaniolo e le manovre per arrivare ad un centrocampista di caratteristiche più simile a quelle di Koop -, non è intenzionata a fare sconti né, al momento, ad accettare soluzioni che possano venire incontro alla Signora. Come, ad esempio, l’inserimento di una contropartita tecnica nella trattativa. Si era parlato di Huijsen e Soulé ma da Bergamo non sono arrivate sponde. Non solo, il club della famiglia Percassi è fermo, irremovibile sulla richiesta di 60 milioni, come del resto fino dall’inizio della trattativa. La Juve, invece, parte da una offerta di 40 milioni, con la possibilità di spingersi fino a 42-45. Il divario è ancora evidente, cristallizzato dalle cifre, e quindi la partita è destinata ad allungarsi. Giuntoli infatti non molla, fortemente intenzionato ad aggiungere Koopmeiners al puzzle del centrocampo. E’ infatti ritenuto un giocatore fondamentale per l’apporto di qualità, personalità, duttilità e gol che può assicurare. Nelle idee di Thiago c’è l’olandese a completare in posizione centrale la linea di trequartisti alle spalle di Vlahovic. La Continassa quindi non abbandona la corsa, forte di una base di partenza tutt’altro che trascurabile: la volontà del giocatore. C’è già un principio di accordo già raggiunto tra le parti per un contratto di cinque anni, fino al 2029, a 4,5 milioni; primo passo fondamentale ma che ancora non è sufficiente per tagliare il traguardo. Serve appunto la stretta di mano tra le società e per arrivarvi sono necessari ancora pazienza e lavoro, lento, sotto traccia, per trovare una possibile quadratura. La missione della Juve è quindi fare cassa, per trovare le risorse necessarie a finanziare l’operazione e presentarsi al confronto con l’Atalanta con le carte giuste.

Juve, Tobido il nome per la difesa

Per la difesa invece si continua a lavorare su Todibo: il centrale del Nizza ha già espresso il suo gradimento per la Juve e adesso tocca ai club trovare l’intesa. I francesi chiedono 35-40 milioni mentre i bianconeri non vorrebbero spingersi oltre 20-25. L’alternativa è Kiwior dell’Arsenal, che verrebbe liberato dall’arrivo di Calafiori: costa circa 15 milioni ma piace anche a Milan e Napoli.


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